Rifiuti vicino alle falde acquifere,
sei arresti tra Como e Milano

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Alle luci dell’alba di oggi, nelle province di Como e Milano, i carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Como hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip di Milano su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nell’ambito di un’inchiesta sul traffico illecito di rifiuti. Le indagini sono partite nell’aprile 2019.

Sequestrato un fondo agricolo

In manette sono finiti sei italiani. Tre sono in carcere, tre ai domiciliari e sono accusati a vario titolo di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti speciali. I militari hanno anche eseguito delle perquisizioni e sequestrato quattro autocarri da cava per il movimento terra e tre macchine operatrici tra escavatori e pale meccaniche.

I sigilli sono andati anche a un’area agricola in località Gaggio a Senna Comasco di circa 4,7 ettari. Di questi, quasi un terzo sarebbe interessato dallo sversamento illecito di rifiuti speciali, perlopiù materiale proveniente dagli scavi di lavori edili e stradali. L’area, inoltre, risulta sottoposta a vincoli ambientali e paesaggistici.

Rifiuti sversati vicino alla falda

Lo sversamento sarebbe stato possibile grazie alla connivenza e ai permessi rilasciati da un dirigente dell’ufficio tecnico comunale di Senna Comasco, ora ai domiciliari. Così come un geologo di Settimo Milanese, presunto autore di perizie false, e il proprietario del fondo agricolo.

In base a quanto reso noto dall’Arma dei carabinieri, l’area “è utilizzata per fienagione e pascolo di animali da latte e carne”. Inoltre, “nel suo contesto si snodano falde acquifere facenti parte del bacino idrografico della Valle del Gaggio. L’attività di sversamento illecito di rifiuti, man mano ricoperti da terra, ha creato, nel tempo, un fronte di terreno inquinato in alcuni punti alto almeno dieci metri.

In manette un uomo vicino alle cosche

Il gip ha infine disposto l’arresto in carcere per i tre titolari di un’impresa edile comasca, che nel 2017 aveva ricevuto un’interdittiva antimafia. Al vertice ci sarebbe infatti un noto pregiudicato, arrestato per associazione mafiosa e traffico di droga nell’operazione “La notte dei fiori di San Vito” nel 1994. L’uomo sarebbe legato alla locale di ‘ndrangheta di Fino Mornasco.

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