Tiziano Renzi e Laura Bovoli assolti: la gioia dell’ex premier

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Oggi è un giorno speciale per me. L’assoluzione dei miei genitori mi riempie il cuore di gioia e di tanti pensieri. Intanto c’è solo un pensiero: auguro a voi di non vivere quello che hanno vissuto i miei genitori“. Lo ha detto il leader di Iv Matteo Renzi in un breve video postato su Twitter.

I capi d’imputazione

Nel 2019, Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli erano stati condannati in primo grado a un anno e 9 mesi con l’accusa di aver emesso delle false fatture nel 2015, per un totale di 160mila euro. Questi soldi erano stati destinati all’imprenditore pugliese Luigi Dagostino, in cambio di consulenze che, secondo l’accusa, non sarebbero mai state fatte. La Corte D’appello ha rigettato questa ricostruzione dei fatti, accogliendo la richiesta della difesa e assolvendo i coniugi perché “il fatto non costituisce reato“.

Le dichiarazioni di Tiziano Renzi e Laura Bovoli

Durante il processo, Tiziano Renzi ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Due anni fa sono stato condannato a 22 mesi di carcere, ma non mi sono mai occupato di amministrazione, solo di commerciale“. È poi passato all’attacco: “Non ho mai chiesto incarichi e nomine politiche a mio figlio. Voglio invece dire che il marito della pm aveva chiesto a mio figlio Matteo e ai suoi collaboratori con insistenza una nomina”. Renzi si è riferito all’ex marito della pm, da cui è divorziata dal 2011.

Anche Laura Bovoli non è rimasta in silenzio. “La legge è uguale per tutti, anche se per chi si chiama Renzi. Non ho mai fatto fatture false in vita mia“, ha affermato. Si è poi schierata al fianco del marito, dichiarando che quest’ultimo “non capisce nulla” di amministrazione. “Mi assumo completamente la responsabilità della fattura da 20mila euro da “Party srl” per un lavoro ben preciso che avrebbe dovuto svilupparsi, ossia attirare i clienti verso i negozi poco frequentati dell’outlet The Mall”. Questo progetto non è mai andato “fino in fondo perché, grazie al fango gettato dalla stampa, sono stata costretta a chiudere l’azienda. Mio figlio, allora a Palazzo Chigi, mi disse di chiudere l’azienda. E così feci. Ma dopo 30 anni di lavoro – ha concluso – potevo rovinarmi per 20 mila euro?“.

L’ex premier: “Non ho sentito le scuse alla mia famiglia dopo l’assoluzione dei miei genitori”

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Matteo Renzi è tornato sulla questione parlando con i cronisti fuori da Palazzo Madama. “Dopo l’assoluzione dei miei genitori non ho sentito dichiarazioni di scuse alla mia famiglia. Non le ho sentite. Mi piacerebbe che qualcuno chiedesse scusa, anche nei media“.

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