Rai: la censura di Dargen e il fastidio per le parole di Ghali

La puntata di ieri dello special di Domenica In, in onda sulla Rai, doveva essere caratterizzata dalla musica e dalle risate, ma in poco tempo si è trasformata in caos, polemiche e censure. Mara Venier ha accolto quasi tutto il cast dei trenta Big in gara al Festival di Sanremo, li ha fatti esibire e poi li ha sottoposti a una breve intervista fatte con domande poste a un gruppo di opinionisti presenti in studio.

La puntata di Domenica In in cui la Rai si dissocia dalle parole di Ghali e Dargen D’Amico

La prima grande accusa mossa a questa puntata è stato il gesto di Mara Venier di interrompere la risposta data da Dargen D’Amico a una domanda riguardante il contenuto del suo brano Onda Alta, una canzone che parla degli immigrati che salpano il Mar Mediterraneo per cercare fortuna in Europa.

Mara Venier ha ospitato Ghali a Domenica In sulla Rai
Mara Venier ha ospitato Ghali a Domenica In sulla Rai https://www.rainews.it/video – Newsby.it

L’artista stava spiegando all’opinionista Marino Bartoletti che in realtà l’immigrazione potrebbe essere una grande opportunità per l’Italia in quanto “quello che immettono gli immigrati nelle nostre casse, per pagare le nostre pensioni, è molto di più di quanto spendiamo per l’accoglienza“.

Un’affermazione che ha spinto la conduttrice ad interrompere subito la discussione: “No, però questa è una festa e ci vorrebbe più tempo per affrontare queste tematiche… Noi qui stiamo parlando di musica“.

La timorosa Mara Venier è finita anche per interrompere un bacio fra due uomini (Gabriele Cirilli e Dargen D’Amico) che altro non era se non uno scherzo ma che è immediatamente diventato un accenno alle censure chieste a Sanremo 2023 per il bacio fra Fedez e Rosa Chemical: “NO! Non ve dovete bacia’! Non voglio guai! Voglio stare tranquilla, ragazzi!”.

La conduttrice approfitta del cambio di cantante in studio per correre a strigliare i suoi opinionisti: nonostante il jingle musicale, dal microfono di Mara Venier si sentono a bassissimo volume i contenuti della ramanzina che rivolge ai giornalisti in sala: “Non mettete in imbarazzo la trasmissione. Sennò non vi invito più, perché non è questo il momento di dire certe cose…”.

E a proposito di cose da dire e da non dire, in apertura di trasmissione Mara Venier ha appoggiato la linea difensiva di Ghali che – in risposta ad una domanda di Luca Dondoni – aveva affermato che la sua frase “Stop al genocidio!” non era affatto una frase di incitamento all’odio ma al contrario a professare la pace. Un attestato di stima, quello della conduttrice, che è durato qualche ora.

Nei titoli di coda della trasmissione, Mara Venier ha rivelato di condividere quanto scritto in un comunicato stampa fatto inviare dal CEO Rai Roberto Sergio: “In merito ad un’affermazione su Israele e Palestina fatte da un’artista durante il Festival di Sanremo l’AD Roberto Sergio ha dichiarato questo, ‘Ogni giorno i nostri telegiornali e i nostri programmi raccontano e continueranno a farlo la tragedia degli ostaggi nelle mani di Hamas, oltre a ricordare la strage dei bambini, uomini e donne del 7 ottobre, la mia solidarietà al popolo di Israele ed alla comunità ebraica è sentita e convinta.’ Queste le parole che ovviamente condividiamo tutti del nostro amministratore delegato.” Conclusa la lettura dalla platea qualcuno ha urlato: “Cita Gaza” mentre si è udito anche qualche fischio.

Un comunicato che Rai ha chiesto a Mara Venier di leggere con urgenza durante Domenica In e che è poi stato immediatamente rilanciato nel TG1 delle ore 20:00, come testimonia il video estratto visibile qui in basso.

La volontà di condividere il supporto ad Israele, ha mandato su tutte le furie l’opinione pubblica e sui social è immediatamente partita la corsa al dissenso: Mara Venier è stata costretta a chiudere i commenti sui suoi post Instagram in quanto inondata da centinaia di commenti negativi.

Fra le varie polemiche a margine di questi accadimenti, ce n’è uno più leggero ma altrettanto criticato: la trasmissione è stata costretta a cancellare all’ultimo minuto la presenza in studio di Mr Rain, Sangiovanni, BNRK44, Il Tre e Santi Francesi in quanto il prolungarsi dei vari dibattiti in studio non hanno permesso allo show di rispettare la scaletta.

Le reazioni

Sui social si moltiplicano le critiche a Mara Venier e, più generalmente, ai vertici Rai, con il parallelo sostegno ai due artisti. Le opposizioni parlano apertamente di censura e clima intimidatorio nei confronti della libera espressione degli artisti, la maggioranza fa quadrato intorno alla comunità ebraica: “I messaggi devono essere sempre equidistanti, ieri pomeriggio Mara Venier ha letto una dichiarazione di Sergio che ha riequilibrato la situazione. Giusto dire basta con i morti civili palestinesi, ma è giusto dire che c’è un responsabile di ciò che è accaduto.

Fabio Fazio ha invitato Ghali a Che tempo che fa sul Nove
Fabio Fazio ha invitato Ghali a Che tempo che fa sul Nove – Alberto Terenghi Ipa Agency.net – Newsby.it

Da parte italiana serve grande equilibrio”, ha precisato il ministro degli Esteri Tajani. Per Maurizio Gasparri, i vertici Rai dovrebbero scusarsi “con le autorità di Israele” e attuare “interventi riparatori, tenuto conto delle giuste proteste dell’ambasciatore israeliano”.

In commissione Vigilanza, le opposizioni infuriano. Per Barbara Floridia, deputata M5s e presidente della commissione di Vigilanza, l’intervento dell’ad Roberto Sergio “è sembrato avere l’intenzione di stigmatizzare la libera espressione delle opinioni di alcuni artisti”.

“Ieri abbiamo assistito a una brutta pagina della Rai con l’ad che si è elevato a giudice dei contenuti di una canzone e di ciò che dice un artista sul palco e Mara Venier che si è prestata a fargli da megafono”, dichiarano in una nota i componenti Pd della commissione Vigilanza. 

“La Rai è di tutti, è servizio pubblico, è e deve essere una piazza libera dove gli artisti possano dire ciò che pensano senza censure”, rincara Marco Furfaro, deputato del Pd e responsabile per le Iniziative politiche nella segreteria dem. “Lo schifo andato oggi in onda, le pressioni sugli artisti, gli imbarazzi, il comunicato della Rai, mostrano un Paese dove la stampa non è libera, gli artisti devono essere sottoposti al controllo di chi governa, la critica non è accettata”.

“Vorrei segnalare all’ambasciatore d’Israele che chiedere la fine di una strage infinita di civili non è diffondere odio”, aggiunge Nicola Fratoianni di Sinistra italiana.

Infine, la presenza di Ghali domenica 18 febbraio a Che tempo che fa con Fabio Fazio per il Nove è un colpaccio: quale miglior interlocutore per dar risonanza e sezionare le trame del polverone in corso, se non un esodato Rai?
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