
Papa Leone XIV | Photo by Edgar Beltrán, The Pillar licensed under CC BY-SA 4.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/deed.en) - Newsby.it
Il nuovo pontefice ha commentato quanto avvenuto nelle ultime settimane nel corso di un recente incontro con una delegazione proveniente dal Perù
In un recente incontro con una delegazione proveniente dal Perù, Papa Leone XIV (al secolo Robert Francis Prevost) ha condiviso la sua sorprendente esperienza riguardo alla sua elezione a pontefice. Con grande umiltà, ha rivelato di non aver mai immaginato di diventare papa, affermando: “È iniziato quel meccanismo di lunga tradizione nella Chiesa, molto bello, delle congregazioni prima e del conclave poi e mai, sinceramente, mi è passato per la mente che sarebbe successo quello che poi è successo. E ancora una volta, penso che il nostro Dio delle sorprese ne abbia fatta una davvero grande stavolta”.
Un viaggio di fede e provvidenza
Eletto l’8 maggio 2025, Leone XIV ha descritto il suo percorso verso il papato come un atto della divina provvidenza. Con una carriera caratterizzata da esperienze pastorali e accademiche, è diventato il primo statunitense a ricoprire il ruolo di Pontefice. La sua nomina ha generato entusiasmo nella comunità cattolica, in particolare in America Latina, dove ha sempre mantenuto legami profondi e significativi.
Le profezie e la chiamata divina
Durante il suo discorso, Leone XIV ha menzionato le “profezie” di una suora, che sembrano aver preannunciato il suo arrivo al soglio di Pietro. “Stavo pensando all’anno 1998, quando lavoravo a Trujillo, ero professore al seminario, direttore degli studi, parroco, vicario giudiziale e formatore e tutto allo stesso tempo! E alla fine di quell’anno sono stato eletto provinciale degli agostiniani a sono tornato alla mia terra, a Chicago e lì poche settimane dopo ho incontrato una religiosa, anche lei provinciale e lei mi ha detto, padre Roberto: “Il nostro Dio è un Dio delle sorprese e un giorno te ne farà un’altra”, parole profetiche fino ad ora, no?”.
Gli ultimi giorni di Papa Francesco
Il Pontefice ha poi parlato di uno dei suoi ultimi incontri con il suo predecessore. “Un mese fa, papa Francesco era ancora vivo, stava un po’ male, forse stava migliorando, quando è uscito dall’ospedale ho avuto un udienza personale con lui, dava buoni segnali, tutti speravamo che sarebbe migliorato. Poi è arrivata la Settimana Santa, è andato a visitare il carcere, ma già la domenica di Pasqua, ci siamo resi conto che stava abbastanza male di nuovo e come sappiamo tutti il lunedì è morto”.
Un impegno per la Chiesa e il mondo
Il nuovo papa ha anche sottolineato la necessità di accettare la volontà di Dio, un tema centrale nel suo ministero, che riflette un approccio pastorale improntato alla misericordia e all’ascolto. La sua elezione rappresenta non solo un cambio di guardia, ma anche un’opportunità per rinnovare l’impegno della Chiesa verso i più vulnerabili, come ha sempre sostenuto.
Leone XIV ha già iniziato a delineare i suoi obiettivi per il pontificato, enfatizzando il dialogo interreligioso e l’importanza di una Chiesa aperta e accogliente. Con un messaggio chiaro: “Siamo chiamati a costruire ponti, non muri”, il Papa ha espresso il desiderio di unire le diverse comunità e promuovere la pace in un mondo lacerato da conflitti e divisioni. La sua visione è quella di una Chiesa che, come il suo predecessore, non ha paura di affrontare le sfide contemporanee e di essere una voce di speranza per tutti.