A Torino scendono in piazza i no Green Pass, a Roma manifesta CasaPound

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Sono centinaia le persone che, nella giornata di sabato 29 gennaio, sono tornate in piazza per protestare contro il Green pass e le misure correlate ad esso disposte dal Governo Draghi. A Torino era particolarmente nutrita la partecipazione dei cosiddetti No Green pass, che hanno affollato piazza Castello. A Roma, invece, la protesta era organizzata da CasaPound, movimento della destra extraparlamentare: circa duecento i partecipanti, che hanno intonato slogan contro l’attuale esecutivo.

Torino, No Green pass in piazza Castello

Nel capoluogo piemontese si è dunque fatta risentire la protesta dei No Green pass, dopo alcune settimane in cui le iniziative di protesta avevano coinvolto persone in numero sempre decrescente. Sabato, invece, erano in migliaia ad occupare piazza Castello, centralissima zona di Torino che ospita, tra l’altro, il palazzo della Prefettura.

I manifestanti, che hanno ribadito come, a loro parere, il pass non sia una misura non idonea ad affrontare l’emergenza sanitaria dovita alla diffusione del Covid, chiedono al Governo di abbandonare la soluzione, introdotta nell’estate del 2021 e aggiornata di mese in mese dai nuovi decreti.

CasaPound a Roma: “Uniti nel non arrenderci, ma lontani dalle piazze”

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A Roma, invece, la manifestazione contro la certificazione era organizzata da CasaPound. “Draghi vattene” lo striscione e il motto dei militanti del movimento, oltre allo slogan “No Green pass” urlato in coro. “Siamo uniti nel non arrenderci. Ben vengano le piazze contro il pass e contro questo governo. Piazze a cui non partecipiamo per non essere strumentalizzati dal sistema”, è quello che dice, parlando dal megafono, l’esponente romano di CasaPound Luca Marsella.

Durante la manifestazione non si è parlato solo di Green pass. Marsella ha infatti ricordato Lorenzo Parelli, il diciottenne morto una settimana fa, mentre svolgeva uno stage nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro in una fabbrica di Udine: “Una vita spezzata che qualcuno dovrà avere sulla coscienza”.

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