Lazio, via alla terza dose di vaccino: “Vogliamo anticipare il Covid”

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Presso il centro vaccinale del Policlinico Umberto I, all’ospedale Eastman, sono cominciate le somministrazioni della terza dose di vaccino anti Covid per i pazienti trapiantati. Un’iniziativa fortemente voluta dalla Regione Lazio.

La somministrazione della terza dose nel Lazio

Massimo Cardillo, direttore del Centro nazionale trapianti, ha commentato: “Il paziente trapiantato è immunocompromesso, perché prende dei farmaci che deprimono il sistema immunitario. Per questo rischiano di più. In questi pazienti il vaccino è ancora più importante. Il paziente risponde di meno al vaccino rispetto a un paziente non trapiantato. La terza dose in questi pazienti è addirittura più importante“. E i cittadini del Lazio plaudono all’iniziativa. Una paziente ha parlato dopo l’iniezione: “Mi sento più tranquilla con questa terza dose. Non ho nessuna paura, perché bisogna vaccinarsi“. Un altro paziente ha aggiunto: “Non vedevo l’ora di fare la prima dose, poi la seconda e adesso la terza“.

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Partiamo dai trapiantati e dai dializzati, una platea di circa 12 mila pazienti per poi arrivare a tutta l’utenza. Sono assistiti già noti, per cui verranno sottoposti a richiamo con una chiamata attiva da parte delle strutture. La platea degli aventi diritto sono circa 200 mila. A seguire ci sarà la fase che riguarderà gli over 80, e ci sarà anche la possibilità di farlo nelle farmacie“. Lo ha detto l’assessore alla Salute della Regione Lazio, Alessio D’Amato, presentando l’avvio della campagna per la terza dose della vaccinazione anti Covid.

L’orgoglio del presidente Zingaretti

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Pochi minuti fa i primi venti trapiantati o dializzati hanno ricevuto la terza dose di vaccino al Policlinico Umberto I. In questa prima giornata sono già circa 150 i prenotati, contattati nei giorni scorsi e hanno ovviamente tutti accettato la terza dose“. Così, invece, il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a margine dell’inizio della campagna per la terza dose della vaccinazione anti Covid.

Zingaretti ha quindi voluto sottolineare l’importanza di questo nuovo passo: “È una fase molto importante della campagna vaccinale. Corriamo, e siamo vicini all’85% di somministrazione di prima e seconda dose agli Over 12 nel Lazio. Ma non c’è dubbio che aprire immediatamente alla terza dose, come stiamo facendo, è un altro segnale di fiducia e di speranza“.

E Zingaretti spiega anche il motivo: “Purtroppo tutti i dati sanitari confermano che oggi negli ospedali, nelle terapie intensive e purtroppo nei decessi, la stragrandissima maggioranza è composta da persone non vaccinate. Parliamo di oltre il 90%. Quindi io faccio l’ennesimo appello. Non solo non bisogna avere paura del vaccino, ma bisogna avere paura del Covid che uccide ancora. Il vaccino salva la vita, il Covid uccide le persone“.

Perché il Lazio prima di tutti gli altri? La risposta

Dal presidente del Lazio arriva anche una precisazione sul fatto che la sua Regione si sia mossa ancora prima rispetto al resto d’Italia. “Noi seguiamo sempre le indicazioni nazionali – ha sottolineato Zingaretti –. Ma è vero che la nostra strategia è sempre quella di anticipare il virus. E cioè di non aspettare i suoi effetti devastanti, ma prendere delle decisioni“.

Nel marzo 2020 io ero a letto. All’epoca si contavano le tende ai triage esterni degli ospedali, per anticipare il rischio che il virus entrasse negli ospedali. E la nostra strategia, via via, è stata quella di fare di tutto per arrivare prima noi con la medicina“, ha concluso Zingaretti dal Centro Vaccinale del Policlinico Umberto I, presso l’ospedale Eastman.

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