“La Torteria” di Chivasso, ricorso respinto: locale No Mask resta chiuso

“La Torteria” di Chivasso resta chiusa. Questa la decisione del Tribunale del riesame di Torino. Respinto, quindi, il ricorso presentato dai legali della titolare, Rosanna Spatari. Il locale era stato sottoposto a sequestro dai Carabinieri il 6 maggio scorso. Motivo: le ripetute violazioni delle norme anti Covid rilevate nell’esercizio piemontese.

La decisione del Tribunale e i diritti in campo

Il Tribunale di Torino ha quindi dato ragione al procuratore capo Giuseppe Ferrando. Quest’ultimo aveva infatti ritenuto prevalente la tutela della salute di tutti contro il diritto al lavoro. Rosanna Spatari, titolare de “La Torteria”, aveva invece fatto appello alla normativa comunitaria e ai principi costituzionali che tutelano i diritti relativi alla libertà di impresa e del lavoro.

Il vero problema de “La Torteria” di Chivasso è stato infatti l’atteggiamento di costante sfida alle disposizioni governative di contrasto alla pandemia. Il locale era non a caso divenuto un vero e proprio punto di riferimento per negazionisti del Covid, No Vax e No Mask per la provincia di Torino e l’intero Piemonte.

Il caso de”La Torteria” di Chivasso

La chiusura era stata infatti decisa dal Tribunale di Ivrea, per inosservanza delle normative in materia di igiene e sicurezza pubblica. Per settimane se non mesi, infatti, Rosanna Spatari aveva organizzato a “La Torteria” di Chivasso il suo cosiddetto “aperitivo disobbediente”. Nome scelto anche per rendere famigerata l’iniziativa nel resto del Piemonte. Un’iniziativa in totale spregio a ogni direttiva del Governo e dell’amministrazione locale, ma anche in spregio al buon senso. Come il 25 aprile, quando a partecipare furono decine di persone. Tutte rigorosamente senza mascherina.

Una situazione che non poteva proseguire senza conseguenze. E infatti quanto avvenuto a “La Torteria” di Chivasso, secondo quanto affermò la prefettura, ha “comportato potenziali situazioni di rischio per la salute pubblica. Gli interventi sanzionatori di tali condotte, ora sottoposte al vaglio anche in sede penale, oltre ad assicurare il rispetto della legalità costituiscono un atto doveroso anche nei confronti dell’atteggiamento in grandissima parte responsabile e rispettoso delle disposizioni tenuto dagli operatori del settore nel territorio di Torino a fronte dei disagi sopportati in conseguenza delle restrizioni adottate per il contenimento del contagio“. Una lettura che ora il Tribunale del riesame ha confermato.

Impostazioni privacy