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Alcune decine di cittadini ucraini residenti a Roma si sono riuniti davanti alla Farnesina per chiedere di attivare le missioni per far liberare i prigionieri di guerra, in particolar modo quelli reduci dalla battaglia dell’acciaieria Azovstal. “Chiediamo di organizzare dei corridoi umanitari e di autorizzare la visita della Croce Rossa nelle prigioni russe dove si trovano i prigionieri di guerra, sono passati 100 giorni e non sappiamo in che condizioni si trovano“, ha detto Oles Horodetskyy, presidente dell’associazione cristiana ucraini in Italia.
Tra i presenti anche Yana Berezina, sorella di uno dei militari di Azov prigionieri di guerra: “Non abbiamo molte informazioni, sappiamo solo che mio fratello è vivo. Sappiamo che i prigionieri patiscono la fame e vengono torturati. Da Azovstal sono stati catturati 2.500 prigionieri, ci sono anche le donne, nessuna è stata liberata“. Infine le parole di Arianna Soronevych: “Chiediamo un trattamento giusto per i prigionieri di guerra“.
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