Kiko, Scocchia contro No-Green Pass: parte il boicottaggio su Twitter

Il braccio di ferro tra Gad Lerner e Alessandro Giuli di Libero durante la puntata di “Otto e mezzo” si è concluso con l’intervento lapidario di Cristina Scocchia. Amministratore delegato di Kiko, Cristina Scocchia è intervenuta da Lili Gruber per ribadire un principio: “chi decide di non vaccinarsi deve pagare le spese di questa decisione“. Questa la posizione della nota azienda di make-up sul controverso obbligo di Green Pass per i lavoratori, in vigore da venerdì, 15 ottobre.

Kiko, Scocchia: “Applicazione rigorosa Green Pass”

“Siamo per un’applicazione seria e rigorosa del Green Pass“, esordisce Cristina Scocchia. “Come datore di lavoro ho il dovere di garantire la salute e la sicurezza di tutti i miei dipendenti, vaccinati e non vaccinati. E oggi il modo migliore è applicare le regole del green pass. Senza tentennamenti, ritardi o sconti”, prosegue l’AD di Kiko. “Da venerdì non faremo controlli a campione ma controlli puntuali. Chi non ha il green pass dovrà tornare a casa”. Sono le parole di Cristina Scocchia in merito all’obbligo di esibire la certificazione verse sul posto di lavoro.

Kiko non pagherà il tampone ai suoi dipendenti

Alla domanda di Lili Gruber se l’azienda sia disposta a pagare i tamponi ai dipendenti no-vax, l’AD di Kiko non ha dubbi. “No, e non per una ragione economica, ma per una questione di principio. Siamo a favore del green pass perché siamo a favore della vaccinazione“, spiega Cristina Scocchia. “Il Green Pass non deve avere un colore politico. Non deve essere di destra, né di sinistra, deve rimanere lontano da qualsiasi ideologia“, aggiunge Scocchia. E conclude: “È uno strumento pratico, pragmatico che ci può aiutare a uscire da questa pandemia“.

No-Green Pass, via al boicottaggio contro Kiko

Ma la netta presa di posizione di Cristina Scocchia non è passata inosservata, scatenando un acceso dibattuto su Twitter. Da chi elogia le parole dell’AD Kiko, come il virologo Roberto Burioni, che si dice pronto a entrare in un negozio del famoso marchio di make-up, al popolo del No-Green Pass, tra polemiche e iniziative di boicottaggio. A poche dal suo intervento a Otto e mezzo, l’amministratore delegato Scocchia si trova a fare i conti con le polemiche dei no-Green Pass e con possibili iniziative di boicottaggio nei confronti dei prodotti Kiko.

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