G20 a Catania, Bianchi: “Necessario investire nell’istruzione”

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Patrizio Bianchi ha svelato in conferenza stampa i temi che hanno riguardato la prima giornata di incontri per il G20 dell’istruzione e del lavoro a Catania. Il ministro scelto dal premier Mario Draghi per occuparsi dell’istruzione ha fatto capire l’importanza di tornare a investire fondi per il suo campo di competenza: “È emersa la necessità di trarre la giusta esperienza dal proprio apporto alla scuola, tanto che sono state fatte girare le pratiche nazionali tra Paesi diversi“. Bianchi ha rivendicato anche la scelta di puntare su Catania e quindi sul Sud Italia come sede del G20.

G20 a Catania, Bianchi: “Povertà vincolo per la crescita di un Paese”

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Bianchi ha spiegato che nel corso del meeting si è affrontato anche il tema della povertà, che “è diventata un vincolo per la crescita di ciascun Paese“. C’è stato anche spazio per parlare della didattica a distanza e in presenza: “La Dad non sia sostitutiva, ma integrativa per collegare persone lontane“.

G20, Bianchi: “Bisogna accompagnare i giovani al lavoro”

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Patrizio Bianchi ha toccato un altro tema molto importante, forse quello topico tra quelli sviscerati durante la prima giornata del G20 sull’istruzione e il lavoro, in corso di svolgimento a Catania. È quello relativo all’alternanza scuola-lavoro. Un metodo che in altri Paesi ha preso piede in maniera più performante rispetto all’Italia: “Si tratta di un metodo per accompagnare i giovani al lavoro – ha spiegato Bianchi – . Occorre avere anche strumenti per trasformare il lavoro. Gli altri Paesi europei hanno dimostrato di voler lavorare per arricchire questo aspetto“.

“Ruolo centrale della scuola dopo la pandemia”

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Concludendo la conferenza stampa, Bianchi ha fatto capire che ora il mondo della scuola viene visto con occhi diversi, anche a causa delle conseguenze della pandemia. “Il Covid ha messo in evidenza la centralità della scuola – ha detto Bianchi – . Ora viene vista come percorso educativo. Consente di acquisire le competenze che consentono ai ragazzi di emergere e di condividere la propria conoscenza. Abbiamo dato enfasi anche alla necessità di offrire spazi educativi e non spazi chiusi all’interno di una scuola“.

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