Frecce Tricolori, cause dell’incidente ancora da confermare, ipotesi “bird strike”: cos’è?

Un aereo delle Frecce Tricolori si è schiantato a Torino durante le prove, precipitando su un’automobile su cui viaggiava una famiglia e causando la morte di una bambina di 5 anni. L’apparecchio ha iniziato a perdere quota probabilmente per un guasto al motore provocato dallo scontro con uno stormo di uccelli. Il pilota si è lanciato prima dell’impatto, avvenuto in zona San Francesco al Campo. Le cause dell’incidente sono ancora da confermare, ma l’ipotesi più accreditata sembra essere quella accennata prima, ovvero del fenomeno del “bird strike”.  La collisione tra veicoli e volatili ha causato nel corso degli anni diversi incidenti, alcuni anche molto gravi.

La formazione era appena decollata per dirigersi su Vercelli, dove avrebbe dovuto eseguire una esibizione aerea, quando per motivi ancora da accertare il velivolo Pony 4 pilotato dal Maggiore Oscar Del Do’ ha perso quota ed è precipitato al suolo. Il pilota, immediatamente prima dell’impatto, è riuscito ad eseguire la manovra di eiezione, salvandosi“. ha detto il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare Luca Goretti, generale di Squadra Aerea.

Cos’è il “bird strike”

Quello che si è osservato in volo e che è stato riportato è un impatto con volatili. Purtroppo questo è successo nella fase di decollo dove la quota è minima, quindi gli aeroplani sono in fase di decollo e la velocità anche”, ha spiegato Urbano Floreani, capo della comunicazione dell’Aeronautica Militare. A causare lo schianto di uno degli aerei delle Frecce Tricolori impegnato in un’esercitazione sarebbe stato un problema al motore dell’apparecchio provocato dall’impatto con uno o più volatili. Questo fenomeno, noto come “bird strike”, può essere molto pericoloso e mettere a rischio la sicurezza di un volo, oltre a causare danni gravi al velivolo e rappresentare una minaccia per equipaggio e passeggeri.

Incidente Frecce Tricolori
Foto | ANSA | TINO ROMANO – Newsby.it

Il 14 giugno 2015, uno stormo di uccelli ha colpito un aereo Volotea poco dopo essere decollato da Catania, rendendo necessario l’atterraggio d’emergenza a Palermo. Tra gli incidenti più gravi ricordiamo quello del 2012, quando il Dornier partito da Kathmandu, in Nepal, precipitò dopo essere stato colpito da un avvoltoio, provocando la morte di tutte le 19 persone a bordo.  Ricordiamo inoltre l’incidente del 2009, che ha ispirato il film Sully, con Tom Hank, che provocò l’ammaraggio di un A320 a New York sul fiume Hudson, per l’impatto di un intero stormo di oche finito nel motore.

Cosa succede dopo l’impatto?

Quando un aereo si scontra con un solo volatile si possono verificare ammaccature o crepe o anche danni più gravi ai motori. Quando è invece uno stormo a scontrarsi con il mezzo, il forte impatto causato dall’alta velocità può provocare il malfunzionamento del velivolo e pericolose conseguenze. Uno studio americano del 2015 ha messo in evidenza alcune delle ragione per cui si possono verificare questi episodi. Sembrerebbe che i volatili siano attratti dai motori, soprattutto quelli che si trovano a sinistra dell’apparecchio, perché emettono onde di colore rosso, ovvero le “position lights“. Questi riflessi, secondo alcune teorie, potrebbero prima “guidare” gli uccelli, e poi stordirli e farli sentire disorientati. Le compagnie aeree adottano spesso delle misure per contrastare il problema, come apparecchi acustici in grado di allontanare gli animali dalle piste di decollo e atterraggio.

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