
Chiara Poggi, la vittima del delitto di Garlasco | Newsby.it
La richiesta del genetista forense Marzio Capra potrebbe aiutare a fare dei progressi nell’indagine volta a chiarire quanto avvenuto a Garlasco il 13 agosto del 2007
Nel contesto dell’incidente probatorio disposto dal giudice per le indagini preliminari di Pavia, Daniela Garlaschelli, riguardante il nuovo filone d’indagine sull’omicidio di Chiara Poggi, il genetista forense Marzio Capra, consulente della famiglia della vittima, avanzerà una richiesta destinata a fare discutere. Capra intende proporre l’estensione del prelievo al DNA anche ai tecnici che, in passato, hanno maneggiato i reperti legati al delitto, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco.
La linea del consulente della famiglia Poggi
La proposta, che Capra presenterà nell’ambito delle operazioni tecniche previste per il 17 e 18 giugno, si basa su una regola consolidata in ambito forense. Si tratta di un principio fondamentale volto a garantire l’integrità degli accertamenti biologici ed evitare ogni forma di inquinamento dei reperti. La richiesta è comunque condizionata alle modalità con cui il perito nominato dal giudice intenderà procedere, e in particolare all’eventuale estrapolazione di materiale biologico utile all’analisi.
Le finalità dell’incidente probatorio
Il nuovo accertamento, che si svolgerà negli uffici della Questura di Milano, avrà luogo alla presenza di tutte le parti. La scelta della sede è legata al fatto che entrambi i periti incaricati, la genetista Denise Albani, commissario capo tecnico biologo, e Domenico Marchigiani, esperto dattiloscopico della scientifica, appartengono alla Polizia di Stato. Le operazioni previste includono l’analisi del DNA rilevato dalle unghie di Chiara Poggi, nonché lo studio di 58 impronte digitali contenute in 35 adesivi dattiloscopici.
Saranno analizzati i nuovi elementi rinvenuti nella villetta di Garlasco
Oltre ai reperti già noti, saranno oggetto di esame anche alcuni elementi rinvenuti nella villetta di Garlasco, luogo del delitto. Tra questi figurano un barattolo vuoto di tè freddo, un vasetto di yogurt e perfino un frammento del tappetino del bagno. L’analisi di tali oggetti potrebbe rivelare tracce biologiche rilevanti per l’indagine, riaperta con Andrea Sempio formalmente indagato.
Possibili conseguenze delle analisi genetiche
Nel caso in cui dagli accertamenti emergessero profili genetici estranei, Capra chiederà nuovamente che si proceda al prelievo del DNA di tutti coloro che hanno avuto un contatto diretto con i reperti. Questo coinvolgerebbe una catena lunga e articolata di figure professionali, tra cui medici legali, biologi, genetisti, ma anche chi ha imbustato, sigillato o trasportato il materiale. L’obiettivo è escludere qualunque contaminazione e preservare la validità scientifica e giudiziaria degli esiti delle nuove analisi.