Decreto Scuola, c’è il sì della Camera: ecco cosa cambia

Nonostante le polemiche e l’ostruzionismo da parte dell’opposizione, il Decreto Scuola è stato approvato alla Camera dei Deputati con 245 voti favorevoli e 122 contrari. Diversi i punti cardine del decreto promosso dall’esecutivo e in particolare dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina: la conclusione dell’anno scolastico 2019/20, segnato dall’emergenza coronavirus, la riformulazione degli esami conclusivi del primo e del secondo ciclo di studi, l’avvio del prossimo anno scolastico, la valutazione degli alunni delle primarie, le procedure relative ai concorsi e le concessioni agli enti locali in materia di edilizia scolastica.

Come finirà l’anno scolastico 2019/20

L’emergenza coronavirus ha costretto il Ministero a cambiare le modalità degli esami a conclusione del primo e del secondo ciclo di studi. Per quel che riguarda le scuole medie, l’esame coinciderà con una valutazione da parte del Consiglio di classe che terrà conto di una ‘tesina’ consegnata e discussa da ciascuno studente.

Per la maturità, invece, ci sarà una prova orale più complessa che prevede realizzazione di un elaborato sulle discipline inizialmente previste nella seconda prova, la discussione di un breve testo oggetto di studio nell’ambito dell’insegnamento di lingua e letteratura italiana, un argomento assegnato dalla commissione coerente con il percorso di studi, l’esposizione delle esperienze svolte nell’ambito del Pcto (ex Alternanza Scuola-Lavoro) e infine l’accertamento delle conoscenze relative a ‘Cittadinanza e Costituzione’. Le scuole, in questo senso, stanno già operando sulla base delle ordinanze emanate dal ministero nei giorni scorsi.

Per quel che riguarda i privatisti, infine, i candidati che dovranno sostenere l’esame del II ciclo nella sessione suppletiva di settembre potranno partecipare con riserva, prima di conseguire ufficialmente il diploma, alle prove di ammissione ai corsi di laurea a numero programmato e ad altre prove previste da università, istituzioni dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica e altre istituzioni di formazione superiore post diploma. Gli stessi potranno anche partecipare, sempre con riserva, a concorsi e selezioni che richiedono il diploma.

Le novità per il 2020/21

Una novità importante riguarda le valutazioni degli studenti della scuola primaria: il voto in decimi sarà nuovamente abolito e sostituito dai giudizi descrittivi. Indicazioni operative in questo senso arriveranno nelle prossime settimane ai dirigenti scolastici e agli insegnanti. Altra norma importante è quella che tutela gli studenti con disabilità: secondo il decreto i dirigenti scolastici potranno, d’accordo con le famiglie e il Consiglio di classe, consentire la reiscrizione dell’alunno al medesimo anno di corso frequentato nell’anno scolastico 2019/20, per recuperare il mancato conseguimento degli obiettivi didattici e inclusivi per l’autonomia stabiliti nel Piano educativo individualizzato.

Novità anche per quel che riguarda l’edilizia scolastica: fino al 31 dicembre 2020, i sindaci e i presidenti di province e delle città metropolitane potranno operare con poteri commissariali, al fine di velocizzare interventi necessari all’avvio senza difficoltà del nuovo anno scolastico.

Concorsi e graduatorie, importanti cambiamenti

Per quel che riguarda il concorso straordinario per l’ingresso nella scuola secondaria di I e II grado, i docenti che hanno i requisiti per partecipare non sosterranno più un test a risposta multipla, ma una prova, diversa per ciascuna classe di concorso, con domande a risposta aperta, da svolgere sempre al computer. Il bando di concorso, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale a fine aprile, sarà modificato e terrà conto delle novità introdotte nel decreto, posto che le prove si svolgeranno appena l’emergenza Covid lo consentirà. Ai vincitori del concorso che, pur rientrando nella quota di posti destinati all’anno scolastico 2020/21, saranno immessi in ruolo nel 2021/22, sarà riconosciuta la decorrenza giuridica del contratto, anche a fini di anzianità, dal 1° settembre 2020.

Cambiano anche le graduatorie dei supplenti, che saranno aggiornate e digitalizzate. Prevista inoltre la provincializzazione delle graduatorie stesse per alleggerire le segreterie delle istituzioni scolastiche: gli uffici territoriali del Ministero assegneranno direttamente le supplenze. Il decreto infine prevede l’istituzione di un ‘Tavolo di confronto’, presieduto dal ministro, per fare chiarezza sul percorso per diventare insegnanti, consentendo così anche ai neolaureati un accesso all’insegnamento meno complesso.

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