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Crollo sulla Marmolada, si stacca una torre di ghiaccio: feriti e vittime

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Almeno 35 persone sono rimaste coinvolte nel distacco di un seracco sul ghiacciaio della Marmolada. Il bilancio provvisorio è di sei morti, nove feriti (almeno due dei quali in gravi condizioni) e una ventina di dispersi. Le ricerche sono proseguite per tutta la notte e hanno coinvolto decine di uomini del Soccorso alpino, cinque elicotteri del Suem 118 di Veneto e Trentino e  vari droni dei Vigili del fuoco dotati di termocamere, in grado di individuare anche al buio la fonte di calore emessa da una persona.

In base alle informazioni disponibili, il distacco si sarebbe verificato nei pressi di Punta Rocca, lungo l’itinerario di salita della via normale per raggiungere la vetta. Sabato 2 luglio si era registrato un caldo record sulla Marmolada, con ben 10 gradi in vetta. La procura di Trento ha aperto un fascicolo sul crollo del seracco, ipotizzando il reato di disastro colposo, al momento a carico di ignoti. Le indagini si stanno svolgendo sotto la supervisione del procuratore Sandro Raimondi e del pm Antonella Nazzaro.

Marmolada, le vittime del crollo identificate finora

I sei morti nelle tragedia sono tre italiani, un cecoslovacco e un uomo e una donna che devono ancora essere identificati. Il bilancio sembra destinato ad aggravarsi.  Due degli italiani identificati erano guide alpine, uno originario della provincia di Vicenza e l’altro di quella di Treviso. Anche una terza persona identificata sarebbe veneta. Inoltre, tra i dispersi ci sarebbe anche un uomo sulla cinquantina di Alba di Canazei.

I corpi delle vittime si trovano tutti al Palaghiaccio di Canazei, dov’è stata allestita la camera ardente. Nel corso della mattinata, Mario Draghi, il presidente del Consiglio, ha raggiunto la cittadina per fare il punto della situazione assieme a Fabrizio Curcio, il capo della Protezione civile, alle autorità locali e ai soccorritori.

Le parole di Draghi e Mattarella

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Oggi l’Italia piange queste vittime e tutti gli italiani si stringono con affetto“. Lo ha detto a Canazei il premier Mario Draghi. “Questo è un dramma – ha dichiarato, commosso – che certamente ha delle imprevedibilità, ma certamente dipende dal deterioramento dell’ambiente e dalla situazione climatica. Il Governo deve riflettere su quanto accaduto e prendere provvedimenti perché quanto accaduto abbia una bassissima probabilità di succedere. E, anzi, venga evitato“, ha concluso Draghi.

Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica, ha telefonato a Maurizio Fugatti, il presidente della Provincia autonoma di Trento, per esprimere cordoglio e vicinanza per la tragedia. “Il capo dello Stato ha voluto trasmettere anche alla nostra comunità, oltre ai parenti delle vittime, il proprio cordoglio. Allo stesso tempo ha espresso parole di gratitudine ai soccorritori che si stanno prodigando, in condizioni non certo facili, alla ricerca delle vittime della grossa frana che ieri pomeriggio ha causato morte e devastazione“.

Marmolada: il numero verde per i dispersi e il lavoro dei soccorritori

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Il Soccorso Alpino ha istituito un numero al quale segnalare eventuali dispersi, sia in italiano che in inglese: 0461/495272. Dev’essere utilizzato esclusivamente per segnalare il mancato rientro di amici e familiari.

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Le ricerche continuano dopo il temporale. lo dobbiamo ai familiari e a chi è ancora lassù“. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, intervenendo a Canazei al punto stampa. “Il Veneto sta pagando una situazione pesante con tre vittime, sette dispersi, tre ricoverati. Due sono stranieri tedeschi. Una situazione pesante che mai avrei pensato di dover affrontare“. Zaia ha precisato che dei tre ricoverati in Veneto, due sono tedeschi, uno all’ospedale di Belluno e l’altro in rianimazione a Feltre. C’è poi un 40enne non identificato in terapia intensiva a Treviso.

Redazione

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