Criminalità organizzata e Covid:
come le mafie sfruttano la pandemia

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Pandemia e criminalità. Non se ne parla, ma la criminalità organizzata ha già alzato le antenne per accaparrarsi vantaggi dalla situazione dell’emergenza Covid. Soprattutto dal punto di vista economico. Questo il tema della nuova puntata della rubrica “Emoticon, opinioni a confronto“, curata dal giornalista e scrittore Andrea Pamparana. L’ospite del giorno è il criminologo Andrea Di Nicola, coordinatore di eCrime.

Come la criminalità organizzata sta sfruttando la pandemia

La pandemia da Covid-19 che ci sta mettendo a dura prova rappresenta una grande opportunità per le mafie e la criminalità organizzata. Anche se ne parliamo poco. Ogni giorno nelle nostre città chiudono alberghi, ristoranti, bar, negozi. Il turismo, la ristorazione, il commercio vivono una crisi senza precedenti e, mentre la nostra attenzione è catalizzata dal virus e dal dibattito su contromisure e vaccino, le mafie si muovono veloci, senza riflettori puntati addosso. E molti degli investimenti di capitale illecito, dal Mar Adriatico alle Dolomiti, passando per il Garda, sembra che stiano arrivando dall’estero. I gruppi criminali stranieri allungano sempre più le mani sul Belpaese. Ma non è solo reinvestimento di capitale illecito.

La pandemia ha infatti reso più lucrosi e più appetibili tante altre attività tipiche delle mafie. Pensiamo ai comportamenti criminali nel mondo della sanità, della movimentazione di carichi, dello smaltimento dei rifiuti. E poi la criminalità online: siamo sempre più online e facciamo sempre più acquisti online al sicuro nelle nostre case. Perché le mafie non dovrebbero fare lo stesso? Ad esempio provando a vendere il vaccino sul dark web. Ma attenzione: sarebbe già rischioso acquistarle e usarle se fossero dosi “rubate” e vendute online, ma è più probabile che siano farmaci contraffatti pericolosissimi per la salute.

Chi è Andrea Di Nicola

Con Andrea Di Nicola, professore di criminologia e coordinatore di eCrime nell’Università di Trento, abbiamo parlato di questo e dell’attività di ricerca applicata nel settore delle scienze della sicurezza nell’Università di Trento. Abbiamo discusso anche di come la scienza oggi possa essere un antidoto contro tanti i rischi che il Coronavirus ha portato con sé. Non solo quelli sanitari, non solo quelli più evidenti. E quelli che la criminalità organizzata sta provando a utilizzare a suo vantaggio.

Andrea Di Nicola insegna Criminologia all’Università di Trento. Da anni conduce ricerche sulle migrazioni clandestine organizzate e sulla tratta di persone a scopo di sfruttamento. Su questi temi ha partecipato o diretto più di quaranta studi internazionali e nazionali. È stato esperto delle Nazioni Unite, della Commissione europea, del Parlamento europeo, del Consiglio d’Europa, del Parlamento spagnolo e dei ministeri della Giustizia e per le Pari opportunità italiani. Ha pubblicato saggi e libri ed è stato relatore a numerose conferenze.

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