Covid, i numeri in Italia: boom del vaccino, ma anche dei contagi

Procede a grande velocità la campagna vaccinale anti Covid in Italia. Come riferito dalla struttura Commissariale del generale Francesco Paolo Figliuolo, infatti, il nostro Paese è terzo in Europa e undicesimo nel mondo per somministrazioni. Dati che però cozzano con quelli sui contagi, a loro volta decisamente alti.

Le dosi di vaccino in Italia nel mese di gennaio

I cittadini italiani che hanno già ricevuto la dose booster del vaccino sono 27.475.782. Questo significa che il 69,5% della popolazione ha completato l’attuale ciclo vaccinale contro il Covid. Le somministrazioni nella settimana compresa tra l’11 e il 17 gennaio sono state più di 3,6 milioni. Un numero molto elevato, superiore di 350 mila unità rispetto alla settimana precedente.

L’ultima settimana ha fatto registrare una quota vicina a 645 mila somministrazioni di vaccino al giorno. Di queste, mediamente 524 mila erano dosi booster, mentre oltre 74 mila cittadini si sono sottoposti alla prima vaccinazione contro il Covid. Tra il 20 e il 28 gennaio, infine, le varie Regioni d’Italia otterranno circa 5,8 milioni di dosi da somministrare ai cittadini.

Covid: il punto su contagi e decessi

D’altra parte, tra le nazioni del mondo che nella settimana tra il 3 e il 9 gennaio hanno fatto registrare il più alto numero di contagi da Covid figura anche l’ItaliaLo ha segnalato l’Organizzazione mondiale della sanità, che rileva come nei sette giorni di riferimento i casi settimanali siano cresciuti in media del 55% nel mondo. E tra chi supera la media planetaria c’è anche il nostro Paese. I nuovi casi di Covid nel giro di sette giorni sono stati circa 1,01 milioni, con un aumento del 57%.

Altro aspetto da non sottovalutare, però, è quello legato ai decessi. In Europa non sono stati pochi, circa 20 mila, ma con un importante -10% rispetto alla settimana precedente. Decisamente più grave la situazione dell’Africa, dove l’Oms ha segnalato un +84% nell’indice di mortalità. Le vittime del Covid crescono invece del 26% nelle Americhe e restano stabili nel Pacifico occidentale.

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