Coronavirus: arancioni Lombardia e Sardegna, ma la sfida resta dura

Era nell’aria, adesso diventa ufficiale: Lombardia e Sardegna torneranno in zona arancione già a partire da questa domenica 24 gennaio. Lo si apprende tramite il ministro della Salute, Roberto Speranza, in occasione della conferenza stampa indetta al ministero sui dati del monitoraggio settimanale sull’andamento dell’epidemia da Coronavirus. Presente anche l’Istituto Superiore di Sanità.

Le nuove zone arancioni e le parole di Speranza

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Le ordinanze che riporteranno in zona arancione Lombardia e Sardegna saranno firmate dal ministro Speranza. “La sfida contro il Coronavirus è ancora dura. Ma questa settimana, in Italia, abbiamo nuovamente Rt sotto 1. È un risultato incoraggiante che ci dice che le misure prese durante le vacanze di Natale hanno funzionato“, è stato il suo commento.

Il ministro Speranza però ammonisce a proposito di una battaglia contro il Coronavirus, tutt’altro che vicina a una conclusione. “Dobbiamo continuare sulla strada della prudenza per resistere nelle prossime settimane e intensificare ancora la campagna di vaccinazione“, ha infatti aggiunto. “Le cose vanno male dal punto di vista del numero dei casi, ma vanno meglio perché andranno a diminuire in futuro“, ha invece rimarcato Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute.

Rezza e l’emergenza Coronavirus: “Epidemia resta fuori controllo”

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Rezza si è quindi soffermato sul delicato tema delle varianti del Coronavirus: “Dobbiamo essere molto lesti nell’identificare varianti e prendere misure di restrizione della mobilità nei posti in cui ciò dovesse accadere. Di conseguenza dobbiamo mantenere la guardia molto alta. L’aumento della letalità della variante inglese è un dato assolutamente da confermare, mentre è provata una maggiore diffusione“.

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Ancora più grave il giudizio complessivo sull’emergenza Coronavirus. “L’epidemia è fuori controllo, perché non si riesce ancora a fare un vero tracciamento“, ha spiegato Rezza. Che poi è entrato più nello specifico: “Questa settimana alcune Regioni hanno rischio basso, altre moderato. Resiste però un rischio elevato in alcune Regioni. Quindi la valutazione complessiva ci dice che dobbiamo porre attenzione alla situazione. Il messaggio è che c’è una lieve diminuzione dell’incidenza nel Paese, ossia l’indice Rt. Siamo però lontani dal poter riprendere a tracciare i casi“.

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La situazione vista dall’Istituto Superiore di Sanità: parla Brusaferro

Molto attese le dichiarazioni di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. “Al di là di tutte le polemiche, siamo un Paese che ha una capacità altissima di somministrare il vaccino contro il Coronavirus – ha sottolineato quest’ultimo –. In questo momento c’è un fattore limitante, che è la disponibilità. Ma andremo a regime nelle prossime settimane“.

Importante anche capire come proseguirà la campagna di vaccinazione contro il Coronavirus. Sul tema, così Brusaferro: “I percorsi di autorizzazione e produzione hanno dei loro tempi. Questi sono stati accorciati all’inverosimile, ma devono comunque essere rispettati. Il nostro sistema si è messo in moto ed è pronto. Abbiamo una capacità di risposta molto complessa“.

40mila persone hanno completato la vaccinazione: parla Locatelli

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Nel nostro Paese sono 40mila le persone che hanno completato la vaccinazione, ricevendo sia la prima che la seconda dose del vaccino anti Covid.

Ad oggi sono state somministrate un po’ più del 70% delle dosi di vaccino consegnate, ciò perché va mantenuta una aliquota per garantire i richiami” ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità. “Rimaniamo in testa al gruppo dei Paesi che in Europa hanno somministrato più vaccini e siamo attualmente secondi dopo la Germania e questo a dispetto della riduzione del numero delle dosi osservata in questa settimana, -29% e anche a dispetto dell’ulteriore riduzione annunciata da Pfizer anche per la prossima settimana e quantificabile nell’ordine del 20%”.

Non c’è evidenza che i vaccini non coprano le varianti del Coronavirus

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Le varianti di Covid-19 continuano a preoccupare, ma secondo Locatelli, ad oggi, “non c’è nessuna evidenza che i vaccini disponibili non offrano copertura rispetto alle varianti di Sars-CoV-2. “Il messaggio, in questo momento, su questo aspetto, è assolutamente rassicurante” ha detto il Presidente del Consiglio superiore di sanità.

Locatelli: per Sanremo valgono le stesse regole degli altri eventi pubblici

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In questi giorni sta facendo molto discutere anche il festival di Sanremo. A causa delle restrizioni, introdotte con il nuovo Dpcm in vigore fino al prossimo 5 marzo, la kermesse potrebbe saltare ed essere rimandata al 2022. “Le regole sono le stesse che valgono per qualsiasi evento pubblico e il festival di Sanremo non fa eccezioni” hanno detto, concordi, Franco Locatelli e Gianni Rezza.

Faccio appello al mondo dello spettacolo perché ci aiuti nella campagna vaccinale, mi auguro che il festival di Sanremo sia un’opportunità di rimarcare quanto è importante aderire alla campagna vaccinale. Ne ho parlato anche con Francesco De Gregori che ha dato adesione entusiasta ha aggiunto sul tema Locatelli.

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