Maschera da sub contro il Covid, l’inventore premiato: “Stupito”

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“Stupore e poi felicità” sono le due parole espresse dall’ingegnere Cristian Fracassi, che trasformò una maschera da sub in un respiratore durante l’emergenza Coronavirus, sull’onorificenza di Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana concessa da Sergio Mattarella. “Mai avrei pensato di arrivare a questo livello. Anche perché inizialmente siamo partiti con un paio di valvole e con l’idea di aiutare solo pochi ospedali bresciani e bergamaschi, invece ha avuto un’eco mondiale”, dice. “Abbiamo donato poi delle stampanti 3D ai Paesi più poveri e le prime sono già partite verso il Mozambico per riuscire a rendere ‘indipendenti’ anche quegli ospedali meno fortunati di quelli europei o americani”.

La reazione dell’ingegnere una volta sentita la notizia della sua premiazione durante il Coronavirus

L’ingegnere racconta come ha ricevuto la notizia, mentre eravamo ancora in piena emergenza Coronavirus. “Ero in macchina e mi arriva una telefonata da una giornalista che mi chiede un commento a caldo sulla decisione del presidente della Repubblica. Io rimango di sasso perché non avevo ancora capito che cosa fosse successo e invece mia moglie mi confermò che sul sito del Quirinale c’era l’elenco dei 57 Cavalieri, tra cui c’ero fortunatamente anch’io”. E poi aggiunge: “Un’idea se non diventa concreta è solo un’allucinazione, noi cerchiamo di essere concreti, è il nostro motto”, commenta la citazione di Edison nel suo ufficio Isinnova. “Il messaggio più bello che mi sia mai arrivato è di un medico brasiliano, che mi ha scritto: ‘Grazie a te, cento persone in Brasile stanno respirando. Sono cose che ti emozionano”. Infine, un pensiero su quella che potrà essere il futuro post Coronavirus: “Una lezione per l’Italia? Si, l’Italia è ancora in fase di ‘allucinazione’ e meno pratica. Noi stessi abbiamo dovuto muoverci in emergenza e scavalcare la burocrazia altrimenti saremmo rimasti fermi”, ammette. “L’onorificenza la dedico a tutti quelli che ci hanno aiutato, da soli non avremmo combinato molto. È stata un’operazione bellissima dal punto di vista umano”.

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