Coronavirus, la testimonianza: “Da Roma a una Rsa in Trentino”

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È un evento che mi ha colpito molto”. Pietro Zaccagnino, radiologo della Asl Roma 4 Civitavecchia, è fra gli operatori sanitari premiati lunedì dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte per il loro impegno durante le fasi più drammatiche dell’emergenza coronavirus. Il medico ha voluto raccontare ai cronisti l’esperienza del suo lavoro nella Rsa di Arco di Trento, dopo aver risposto al bando per medici e infermieri volontari della Protezione Civile.

Rsa “trasformate in distaccamenti di ospedale”

“Durante l’emergenza sono stato mandato dalla Protezione Civile in Trentino – ha spiegato il medico –. Io pensavo di andare a lavorare all’interno di un ospedale, invece sono stato mandato in una Rsa. Il fatto di entrare in contatto con una realtà che noi medici ospedalieri non conosciamo mi ha preoccupato all’inizio, perché temevo di non riuscire a fare bene il mio lavoro. Le Rsa non sono strutture ospedaliere, ma residenze: le polemiche che sono sorte a riguardo non sono tutte giustificate. In questa emergenza i volontari hanno cercato di trasformare, riuscendoci, in distaccamenti di alcuni ospedali”.

Un pensiero per chi non c’è più

“Come successo in tutta Italia, purtroppo, abbiamo registrato dei decessi a causa del coronavirus – ha poi aggiunto il dottor Zaccagnino -. In questo periodo abbiamo rischiato di perdere una cosa fondamentale, la memoria del nostro Paese. Ho curato persone che mi hanno raccontato della loro esperienza durante la Seconda Guerra Mondiale, dell’arrivo degli Alleati, della Repubblica di Salò. Fare qualcosa per gli anziani significa preservare la storia di questo Paese, è stato un grandissimo onore per me. Sono onorato di far parte della squadra di medici che ha dato una mano”.

Zaccagnino ha poi rivolto un pensiero a chi ha lottato sacrificando la propria vita: “Dedico questa premiazione ai 163 medici e ai 40 infermieri che hanno combattuto in prima linea e purtroppo non ci sono più. Vorrei farmi loro portavoce, è anche grazie al loro impegno che sono riuscito a dare una mano a qualcuno”.

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