TECNOLOGIA

L’Ucraina punta sugli NFT per finanziare la resistenza contro la Russia

L’Ucraina punta sugli NFT per finanziare le forze di resistenza nella guerra contro la Russia di Vladimir Putin. Il governo di Kiev cerca così di capitalizzare l’ondata di donazioni in criptovalute arrivate da tutto il mondo per sostenere il Paese contro l’aggressione di Mosca.

Il vice premier e ministro per la Trasformazione digitale ucraino, Mykhailo Fedorov, ha infatti annunciato su Twitter che le autorità rilasceranno a breve una collezione di token non fungibili per finanziare le forze armate. Fedorov ha poi assicurato che rivelerà maggiori dettagli a breve. Ma anche confermato che il governo di Kiev ha cancellato la sua idea iniziale di un “airdrop”. Con questo termine si indica una distribuzione di valute  fungibili agli utenti.

Ucraina, la bandiera NFT è un successo: raccolti 6,7 milioni

Proprio grazie alle criptovalute Kiev ha già raccolto importanti somme di denaro da destinare alle proprie spese militari. Il 26 febbraio, due giorni dopo l’invasione russa in Ucraina, Fedorov, sempre via Twitter, aveva lanciato un appello per raccogliere donazioni in Bitcoin, Ethereum e Tether. Appello che si è rivelato un successo, come dimostra la pioggia di donazioni provenienti da tutto il mondo e che finora hanno portato nelle casse del Paese circa 50 milioni di dollari.

Foto Pixabay | geralt

Altri 6,7 milioni di dollari sono arrivati attraverso la vendita all’asta di una bandiera blu e gialla dell’Ucraina in formato NFT. A lanciare l’iniziativa è stata l’organizzazione UkraineDAO con il sostegno di una militante del gruppo femminista Pussy Riot. Come riporta la Cnn, la vendita ha attirato circa 3.200 utenti in 72 ore, raccogliendo un importo di poco superiore a 2.258 Ethereum.

UkraineDAO ha reso noto che i fondi andranno a favore di ‘Come Back Alive’, una campagna a supporto dell’esercito ucraino. Sebbene la bandiera ucraina in formato NFT sia in edizione unica sulla blockchain di Ethereum, il file consente ai compratori di condividerne il possesso. Normalmente, infatti, un token non fungibile costituisce l’atto di proprietà di un bene unico e non interscambiabile.

In questo caso le quote di proprietà vanno da 0,00001 a 44 Ethereum, ovvero da 0,03 e 128.000 dollari. I donatori, inoltre, potranno ricevere percentuali in criptovaluta sulle future vendite del file. Questo potrebbe infatti diventare oggetto di contrattazioni al rialzo, anche se UkraineDAO ha esortato i proprietari a conservare l’opera come ricordo “delle continue esigenze umanitarie del nostro mondo”.

Foto Pixabay | PIRO4D

Finora, in questa guerra, l’Ucraina ha trovato nella tecnologia un importante alleato contro la Russia. Basti pensare all’intervento della Starlink di Elon Musk per assicurare la connessione Internet al Paese nonostante la distruzione delle infrastrutture a terra da parte dell’esercito di Mosca. Per non parlare infine della “guerra digitale” lanciata dal popolare collettivo di hacker Anonymous contro il Cremlino.

Alessandro Boldrini

Classe 1998, laureato in Scienze Umanistiche per la Comunicazione alla Statale di Milano, sono giornalista pubblicista dal 2019. Mi occupo di cronaca nera, giudiziaria e inchieste sulla criminalità organizzata. Ho mosso i primi passi nella cronaca locale, fino a collaborare con il quotidiano statunitense The Wall Street Journal. Sono un attivista antimafia e partecipo come relatore ad assemblee pubbliche sul tema al fianco di magistrati ed esperti del settore. Amo il calcio, la musica, il cinema e la fotografia.

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