TECNOLOGIA

Twitter, quanto vale una spunta blu? Scontro tra Musk e Stephen King

Elon Musk è al comando di Twitter solo da pochi giorni, eppure le dinamiche del social stanno già iniziando a essere messe in discussione. Tra le voci di corridoio più insistenti c’è quella riguardante la volontà del miliardario di rendere a pagamento la spunta blu, strumento necessario per distinguere gli account legittimi dei personaggi famosi da quelli fake. Stephen King, famosissimo romanziere statunitense, ha commentato questo rumor, dichiarando di non essere disposto a spendere 20 dollari al mese solo per mantenere verificato il proprio profilo.

Quanto vale una celebrità per Twitter?

Per l’autore non si tratta di una questione economica (i soldi per non far sparire la spunta blu ce li avrebbe eccome), bensì ideologica. Dopotutto, perché una persona diventata famosa ben prima dell’avvento di Twitter dovrebbe essere costretta a pagare per impedire agli utenti della piattaforma di confondere il suo profilo legittimo con quelli fasulli? “Dovrebbero essere loro a pagarmi”, ha osservato King nel suo tweet e potrebbe non avere torto. Per quanto Twitter possa aiutarlo un pochino in termini di visibilità, resta un autore conosciutissimo con e senza un account sulla piattaforma. È soprattutto il social a beneficiare della sua presenza, poiché è proprio la possibilità di interagire con celebrità del suo calibro a spingere parte dell’utenza a iscriversi.

La posizione di Elon Musk

Rispondendo al post di King, Musk ha spiegato che i soldi derivanti dall’eventuale pagamento aiuterebbero Twitter a pagare le bollette. “Non possiamo affidarci solo ai soldi degli inserzionisti. Che ne dici di otto dollari al mese?”, ha aggiunto il nuovo “Twitter Complaint Hotline Operator” (come dice la bio sul suo profilo). Che Twitter abbia bisogno di modi per generare nuove entrate è plausibile, tuttavia potrebbe non essere questa la strada giusta. Per mesi Musk ha parlato della necessità di combattere la presenza dei bot e degli account fake sul social, ma paradossalmente l’introduzione della spunta blu a pagamento rischierebbe di portare la piattaforma nella direzione opposta. Pagando la quota mensile, chiunque potrebbe fingersi Stephen King o un altro personaggio famoso, rendendo assolutamente inutile la spunta blu e creando molta confusione.

Al momento non c’è nulla di ufficiale, ma il fatto che Musk abbia risposto a King indica che Twitter sta quantomeno valutando la possibilità di seguire questa strada.

Alessandro Bolzani

Cresciuto a pane e libri, nutro da sempre una profonda passione per la scrittura e il mondo dei media. Dal 2018 sono redattore (o copywriter, come dicono quelli bravi) per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. Nel 2019 ho debuttato come autore con il romanzo urban fantasy "I guardiani dei parchi", edito da Genesis Publishing.

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