TECNOLOGIA

Tinder adesso mostra la fedina penale dei match (ma è gratis solo due volte)

Se c’è una cosa che ci ha insegnato il documentario Netflix ‘Il truffatore di Tinder’, tratto dall’omonima inchiesta del tabloid norvegese VG, è che non si può mai sapere con certezza chi si nasconda dietro alle foto di un match sulla popolare app di incontri.

Potrebbe trattarsi di un truffatore, come nel caso di Simon Leviev. Oppure, nel peggiore dei casi, di un cosiddetto “sex offender”, un criminale sessuale. Una persona, cioè, che si serve della piattaforma per adescare le sue vittime, circuirle e poi, durante un appuntamento dal vivo, abusare di loro e violentarle. Per limitare questi rischi Tinder ha deciso di scendere in campo annunciando una nuova importante funzione, disponibile da questa settimana negli Usa. Vediamo di cosa si tratta.

Tinder lancia una funzione per controllare i precedenti dei potenziali partner

L’applicazione permetterà ai suoi utenti di scoprire se la fedina penale di un “match” (ovvero un potenziale partner) è macchiata da reati di natura sessuale. Arresti e precedenti saranno dunque verificabili direttamente attraverso la piattaforma, collegata al database di Garbo, una non profit fondata da una vittima di violenza.

Foto | VG

Questa novità arriva a distanza di un anno dall’annuncio di Match Group (la società proprietaria dell’app di incontri) di un investimento in Garbo per permettere alla no profit di sviluppare il suo progetto. Che ora è aperto a chiunque, sia che si tratti di un utente di Tinder sia di no. Basta infatti collegarsi al database sul sito di Garbo e inserire pochi dati per avere un riscontro pressoché immediato della fedina penale di una persona. Se emerge qualche precedente, si potrà segnalare l’utente in questione all’applicazione.

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Nello specifico, la no profit raccoglie informazioni pubbliche di denunce per violenze o abusi; ma anche dati relativi ad arresti, ordini restrittivi, accuse di molestie o altri crimini di genere. Nel database di Garbo confluiscono poi atti legali in arrivo da diversi tribunali. Non fanno parte della raccolta, invece, dati su violazioni del Codice della strada oppure legate al consumo di stupefacenti.

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Per scoprire se il proprio match su Tinder è un sex offender basta inserire sul portale di Garbo il nome della persona e il suo numero di telefono. Nel caso in cui la ricerca fornisca troppi risultati, sarà poi il portale stesso a chiedere dati aggiuntivi come l’età, il segno zodiacale o il codice postale di residenza. Le prime due ricerche tramite l’app di incontri saranno gratuite; mentre quelle successive avranno un costo di 2,50 dollari più una tassa amministrativa.

Foto | garbo.io

Il portale è aperto inoltre ad offerte extra per permettere a chi non ha possibilità economiche di fare ricerche. Tutti i soldi raccolti sono destinati allo sviluppo del progetto, di modo che i creatori possano continuare a raccogliere dati e informazioni. Il sito web di Garbo è infine dotato di un pulsante digitale di uscita rapida (“Quick Escape”) che rimanda direttamente alla home di Google per tutelare l’incolumità dei suoi utenti; in particolare coloro che sono vittima di compagni violenti.

Alessandro Boldrini

Classe 1998, laureato in Scienze Umanistiche per la Comunicazione alla Statale di Milano, sono giornalista pubblicista dal 2019. Mi occupo di cronaca nera, giudiziaria e inchieste sulla criminalità organizzata. Ho mosso i primi passi nella cronaca locale, fino a collaborare con il quotidiano statunitense The Wall Street Journal. Sono un attivista antimafia e partecipo come relatore ad assemblee pubbliche sul tema al fianco di magistrati ed esperti del settore. Amo il calcio, la musica, il cinema e la fotografia.

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