Da nuova sensazione del mondo dei social network a realtà precocemente in declino. E che, anzi, rischia di sparire dai dispositivi di una fetta importante del mondo. A partire dagli Stati Uniti. Stiamo parlando di TikTok, la app attraverso cui realizzare mini videoclip musicali lunghi al massimo un minuto e pieni di effetti speciali. Amatissimo dai più giovani, il software è nel frattempo finito nel mirino addirittura della Casa Bianca.
È stato Donald Trump in persona ad annunciare che TikTok sarà vietato negli Stati Uniti. Il presidente sospetta infatti che la app, sviluppata da ByteDance e fondata da Alex Zhu e Luyu Yang, possa essere uno strumento dei servizi segreti cinesi. Il suo scopo sarebbe addirittura quello di carpire informazioni che Pechino potrebbe utilizzare contro Washington, e non solo.
“Per quanto riguarda TikTok, lo vieteremo negli Stati Uniti“. Questa la dichiarazione tanto chiara quanto lapidaria di Trump, pronunciata qualche giorno fa ai giornalisti presenti a bordo dell’Air Force One. Sulla vicenda il Cfius, l’agenzia statunitense incaricata di garantire che gli investimenti esteri non costituiscano un rischio per la sicurezza nazionale, ha addirittura aperto un’inchiesta.
Gli esperti del governo statunitense hanno infatti evidenziato la propria preoccupazione sui reali scopi della piattaforma video. Il Segretario del Tesoro degli Usa, Steven Mnuchin, ha quindi annunciato che presenterà quanto prima una “raccomandazione” su TikTok direttamente alla Casa Bianca.
Nel frattempo sul social, che vanta quasi un miliardo di utenti in tutto il mondo, si sono inevitabilmente concentrate le attenzioni delle major del settore. Anche quelle americane: in particolare Microsoft è disposta a fare tutto il possibile per acquistare TikTok, con il CEO Satya Nadella che ha personalmente parlato con Trump allo scopo di convincerlo (come conferma anche l’Ansa).
Dal canto suo, TikTok rompe il silenzio e si rivolge pubblicamente agli addetti ai lavori. I dirigenti della compagnia (anche quelli americani) garantiscono sulla propria totale trasparenza. Negata ufficialmente anche la sola ipotesi di poter condividere i dati dei propri utenti con la Cina e il suo governo. “Non siamo politici, non accettiamo pubblicità politica e non abbiamo un’agenda“, ha spiegato Kevin Mayer, CEO dell’applicazione e COO della casa madre ByteDance. L’impressione è che potrebbe non bastare.
Arte visiva e dialogo culturale alla Rotonda della Besana con la mostra “Shanghai in my…
ROMA, 06 GIU - Nel confronto social tra Donald Trump e Elon Musk, il sentiment…
Napoli, 3 giugno - L'autopsia ha rivelato quattro ferite principali e lesioni al collo. L'ex…
La richiesta del genetista forense Marzio Capra potrebbe aiutare a fare dei progressi nell'indagine volta…
Questa clamorosa scelta, comunicata dalla società madre Aylo, è una risposta diretta a una recente…
BOLOGNA, 02 GIU - La donna ha espresso la sua preoccupazione per le leggi attuali,…