TECNOLOGIA

Coronavirus, dall’Iit un braccialetto che calcola il distanziamento sociale

Dall’Istituto italiano di tecnologia di Genova arriva “iFeel-You”, un braccialetto smart per misurare la distanza tra le persone e la temperatura corporea. Un primo prototipo del dispositivo, attualmente ancora in fase di studio e progettazione, è stato presentato questa mattina, presso la sala stampa di Regione Liguria, alla presenza del Presidente Giovanni Toti, del direttore scientifico dell’Iit, Giorgio Metta e del ricercatore responsabile del progetto, Daniele Pucci.
“Il progetto elaborato dall’Iit è uno strumento innovativo a livello nazionale che vogliamo fare in modo venga esteso il più possibile in Regione, anche attraverso accordi con associazioni di categoria che potranno proporlo per i loro associati”. Queste le parole di Toti, entusiasta del progetto ligure.

Coronavirus: come funziona il braccialetto smart

Lo smartband non è tracciato con gps, caratteristica che lo rende particolarmente affidabile in termini di privacy ed è in grado di rilevare, tramite segnali radio, la presenza di un dispositivo simile nelle vicinanze. Nel caso in cui due utenti con “iFeel-You” al polso non rispettino il distanziamento sociale, fondamentale per limitare i contagi da coronavirus in questa seconda fase della pandemia di Covid-19, il braccialetto vibra ed emette una luce, invitando chi lo indossa ad allontanarsi dalle altre persone nelle vicinanze.
“iFeel-you” è solo una delle idee tecnologiche su cui Iit ha lavorato con l’obiettivo di mettersi a disposizione della comunità, del Paese e delle istituzioni in un momento complesso come quello che stiamo vivendo”, ha spiegato Metta.

Al via i test per ottenere certificazione CE

Dopo un primo prototipo ultimato a fine aprile, i ricercatori dell’Istituto italiano di tecnologia sono attualmente al lavoro per svilupparne uno più compatto, così da renderlo più idoneo alla produzione industriale. Presto verranno avviati i test e le procedure per ottenere il marchio Ce, che stando alle previsioni degli esperti, verranno portati a compimento nei prossimi tre mesi. “L’obiettivo è quello di trovare soluzioni ad hoc, per limitare i contagi da coronavirus, per istituzioni, aziende e privati che hanno bisogno di una tecnologia semplice da utilizzare in ambienti chiusi o ad accesso controllato, come per esempio villaggi turistici, centri benessere, aree sportive e parchi di divertimento”, spiegano i suoi sviluppatori.

Jennifer Caspani

Comasca, poco più che 20enne, dal 2018 scrivo per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. L’empatia è il mio punto di forza, soprattutto se si tratta di comprendere le emozioni delle persone più introverse, ancor meglio se hanno quattro zampe, una coda scodinzolante e tanta voglia di rincorrere un bastone.

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