Con Paolo Rossi è morto un pezzo d’Italia. Un’Italia capace di sognare, scoprirsi emergente, ferita, resiliente, con la forza di rinascere e diventare vincente. L’eroe di Spagna 1982 se n’è andato di notte, in silenzio. Ma nel mattino del 10 dicembre, a qualsiasi ora sia cominciato, sono stati in tantissimi a ricordarlo, celebrarlo, omaggiarlo. Tra un sorriso pieno di gratitudine e nostalgia e tante lacrime.
Non poteva mancare l’omaggio della Nazionale Italiana, quella che Pablito fece sedere sul trono del mondo. Nell’annunciare la sua scomparsa, si apprende che a Coverciano le bandiere sono a mezz’asta nella sede della Federcalcio. “Perdiamo un amico e un’icona del nostro calcio“, il pensiero del presidente Gabriele Gravina.
Sobrio il saluto della sua Juventus, come si conviene allo stile che ha sempre contraddistinto il campione (“Ciao, Paolo“). Sconfortato quello del Vicenza, delicato quello del Perugia, dolce quello del Milan. Che proprio con questo termine definisce il sorriso di quel Paolo Rossi abbracciato nel finale della carriera.
La Rai nel celebrarlo ricorda la partita forse più famosa e iconica della sua carriera: Italia-Brasile dei Mondiali 1982, con i suoi tre gol che cambiarono il destino degli Azzurri. Poi l’omaggio della radio, fondamentale nel raccontare le sue gesta a cavallo tra gli anni ’70 e gli ’80. Radio Rai 1, che ripropone la telecronaca di Enrico Ameri in occasione della finale Italia-Germania del 1982. E lo straziante ricordo di Riccardo Cucchi: “In Brasile quando dici che sei italiano ti rispondono così: Paolo Rossi… E ti guardano con ammirazione e tristezza“.
Infine la politica. A partire dal pensiero di Giuseppe Conte: “Nell’estate del 1982 con i suoi gol ha regalato un sogno a intere generazioni. È stato il simbolo di una Nazionale e di un’Italia, unita e tenace, capace di battere avversari di enorme caratura. Addio a Paolo Rossi, indimenticabile campione. L’Italia ti ricorderà con affetto“, il ricordo del Premier. Ma non mancano gli omaggi di altri esponenti di maggioranza e opposizione come Nicola Zingaretti, Matteo Renzi, Matteo Salvini.
Perché questo era Paolo Rossi. Un italiano. Capace di unire tutti gli italiani.
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