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“Quando dovevo venire in Italia a giocare tutti mi dicevano di non farlo perché l’Italia era un Paese razzista. Oggi posso dire che un problema di sicuro c’è, perché il campo è lo specchio della società, ma tra tutti i Paesi d’Europa proprio l’Italia è quello meno razzista“. Così Samuel Eto’o, presidente della Federcalcio del Camerun ed ex giocatore dell’Inter durante la presentazione della ‘Integration Heroes Match’, l’amichevole contro le discriminazioni che si terrà a San Siro il 23 maggio.
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“Con la Federazione vogliamo provare a creare la squadra più forte nella storia del Camerun e , con un po’ di follia, possiamo anche vincere i Mondiali. Dobbiamo avere la stessa mentalità che Mourinho ci diede all’Inter, eravamo dei guerrieri. Nessuno pensava potessimo vincere la Champions, ma con umiltà e lavoro abbiamo conquistato il triplete. E io vorrei creare la stessa cosa con il Camerun”, ha aggiunto Eto’o.
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Sul tema del razzismo è intervenuto anche il presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini. “Si è fatto tanto, ma si può e si vuole fare di più – ha detto -. Il razzismo è un problema culturale che non può essere la Lega Calcio a risolvere, ma deve essere un lavoro di tutte le istituzioni”.
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