SPORT

Coronavirus e sport: negli Usa ora guarderebbero anche… il calcio

Il blocco negli sport per l’emergenza-Coronavirus fa rumore in tutto il mondo (almeno nei Paesi in cui è stato imposto), Stati Uniti compresi. Nel Paese a stelle e strisce c’è chi sarebbe disposto a dedicarsi a sport “minori” pur di vedere eventi live. I vecchi highlights e le dirette social degli e-Sports, insomma, non bastano più. Quella americana è una prospettiva non banale di cui parlare, visto che da quelle parti lo sport minore in questione è il calcio.

Il sondaggio di Sports Illustrated

Secondo un sondaggio condotto da Sports Illustrated, gli appassionati americani sarebbero ben disposti a vedere una partita di calcio in diretta in assenza delle loro alternative preferite. Il 58% di chi ha risposto ha infatti dichiarato che preferirebbe guardare un’intero incontro di “soccer” piuttosto che accontentarsi di contenuti replicati fino alla noia di competizioni più popolari. Un sondaggio simile era stato condotto anche lo scorso anno: allora fu lo 0,7% degli utenti a indicare il calcio come possibile oggetto di interesse.

Calcio in crescita, ma i big sono altri

Il rapporto fra gli Stati Uniti e il calcio non è esattamente idilliaco. Il “soccer”, come lo chiamano da quelle parti, non ha mai raggiunto la popolarità sperata. La Major League Soccer è in continua espansione e sta attirando investitori di una certa importanza (David Beckham, tra i proprietari dell’Inter Miami, è l’ultimo esempio), ma non basta per contrastare le “Big Leagues”. Football americano, baseball, basket e hockey su ghiaccio continuano imperterriti a farla da padrone, sia a livello di popolarità sia a livello economico. In questo momento, però, la stagione di basket NBA e quella di hockey NHL sono sospese in attesa di capire se e come ripartire, il torneo MLB di baseball è fermo al precampionato, la stagione di football NFL è a forte rischio rinvio. Persino una partita di calcio, quindi, potrebbe risollevare l’animo dello sportivo da divano “Made in Usa”.

Francesco Lucivero

Giornalista pubblicista classe 1986, ho fatto esperienza in diverse redazioni locali pugliesi mettendomi alla prova con il cartaceo, la radio e il web e occupandomi di cronaca, attualità, spettacoli e sport. Dal 2018 mi sono trasferito a Milano per intraprendere con entusiasmo nuove avventure editoriali

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