Calcio

Europei, i romani si preparano per la finale tra bandiere e scaramanzia

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La Capitale si prepara alla finale degli Europei di calcio contro l’Inghilterra questa sera a Wembley. Per le vie di Roma si respira un’aria di attesa. Di scaramanzia, ma anche di voglia di far festa. Nelle periferie di Roma tornano le bancarelle di ambulanti che vendono bandiere tricolore, sciarpe e trombette.

Controlli e limitazioni per i maxischermi

L’emergere della variante Delta, tuttavia, ha imposto delle limitazioni. Il piano della sindaca di Roma, Virginia Raggi, di aprire lo stadio Olimpico per consentire a 16mila tifosi di vedere la finale degli Europei in un maxischermo non è andato a buon fine. Il Prefetto l’ha bocciato. Troppo rischioso, e non rispetta la normativa anti-Covid per i grandi eventi.

Restano tuttavia a Roma alcune zone dedicate, come quella di Piazza del Popolo. Prenotazione obbligatoria e accesso permesso a non più di 2.500 persone. Ci si attende l’afflusso di migliaia di tifosi anche in altre zone “calde” della città, in centro e nelle periferie. Per questo sono stati annunciati controlli delle forze dell’ordine per incanalare le persone e evitare festeggiamenti senza regole nel caso di una eventuale vittoria dell’Italia agli Europei.

Chi ha scelto di guardare gli Europei a casa

In tanti, comunque, guarderanno la finale degli Europei in casa. Anche senza rispettare il rigido protocollo del ragionier Fantozzi, l’importante è stare in famiglia.

“Spero di far vivere a mio figlio piccolo le stesse emozioni vissute da me in passato. Abbiamo proprio bisogno di questa vittoria. Quello che si prova per la nazionale è straordinario, non c’è rivalità. È un momento importante perché si riunisce tutta la nazione“, questi alcuni commenti tra le persone intervistate.

 

Fabrizio Rostelli

Romano, classe 1985. Giornalista e videomaker. Coordinatore della redazione di Roma di Alanews. Collaboro stabilmente con Il Manifesto realizzando approfondimenti che spaziano dalla cultura alla politica internazionale. Ho lavorato come corrispondente negli Stati Uniti per diverse testate ed emittenti televisive tra cui Fanpage, Adnkronos e La7. Ho seguito le elezioni presidenziali americane del 2016 e del 2020 tra New York e Washington.

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