Calcio

Addio a San Siro: arriva l’ok per il suo abbattimento

È un pezzo di storia che se ne va. E che storia. Lo stadio San Siro che tutti gli appassionati di calcio e tutti i tifosi, specialmente delle due squadre di Milano, hanno potuto ammirare e vivere, non esisterà più. La Commissione regionale per il patrimonio culturale della Lombardia, dopo la richiesta presentata il 13 novembre scorso dal sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha stabilito che San Siro può essere abbattuto: “Non presenta interesse culturale ai sensi degli articoli 10, 12 e 13 del Codice”, sostiene la Commissione.

L’impianto che per decenni ha ospitato le partite casalinghe di Milan e Inter San Siro non deve essere tutelato in quanto “trattasi, allo stato attuale, di un manufatto architettonico in cui le persistenze dello stadio originario del 1925-’26 e dell’ampliamento del 1937-’39 risultano del tutto residuali rispetto ai successivi interventi di adeguamento e ampliamento, realizzati nella seconda metà del Novecento e pertanto non sottoposti alle disposizioni, perché non risalenti ad oltre settanta anni”. Inoltre, si legge ancora nel documento, “le stratificazioni, gli adeguamenti e ampliamenti fanno dello stadio un’opera connotata dagli interventi del 1953-’55, oltre a quelli del 1989-’90, nonché dalle opere successive al Duemila, ovvero un’architettura soggetta a una continua trasformazione in base alle esigenze legate alla pubblica fruizione e sicurezza e ai diversi adeguamenti normativi propri della destinazione ad arena calcistica e di pubblico spettacolo”.

Senza più il vecchio San Siro, l’accordo tra Milan e Inter per quello nuovo è più vicino

La decisione spiana definitivamente la strada all’accordo tra i due club e l’amministrazione comunale per la realizzazione del nuovo San Siro e della trasformazione del quartiere. Il sindaco ha ottenuto di “salvare” una parte del vecchio stadio (ovvero una curva e parte di una tribuna) giusto come simbolo storico dell’impianto che ha visto Milan e Inter conquistare ben dieci Coppe dei Campioni. L’area su cui ora sorge il campo di gioco diventerà un parco/centro sportivo aperto al pubblico, mentre attorno l’area verrà trasformato ospitando un albergo, un centro commerciale e spazi ricreativi.

Insomma, parafrasando un vecchio detto: morto uno stadio, se ne fa un altro. Ma in questo caso non sarà semplice per milioni di tifosi non potere più godere di un impianto sportivo che ha fatto epoca in Italia e all’estero. Quando arriverà l’abbattimento definitivo di San Siro, sarà un giorno triste per tanti. Un colpo al cuore. In attesa di voltare pagina e di vivere le partite di calcio dentro un nuovo stadio, sperando che possa diventare addirittura migliore del precedente.

Lorenzo Grossi

Classe '89, appassionato sin da piccolo di sport e scrittura. Già da "pischello" scrivevo come collaboratore per alcune testate giornalistiche a cui ho man mano affiancato radio, agenzie di stampa, tv e quotidiani cartacei. Ora è il momento di newsby! Nel carnet anche una breve ma intensa carriera di direttore di gara di calcio a 11.

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