SPETTACOLO

Elton John, il compleanno social: 30 anni da “sobrio”

Elton John ha festeggiato sui social network un “compleanno” particolare: i 30 anni di “sobrietà”, senza né alcool né droghe. “Sono veramente un uomo fortunato. Se non avessi fatto il grande passo di chiedere aiuto 30 anni fa, sarei morto. Grazie dal profondo del mio cuore a tutte le persone che mi hanno ispirato e supportato lungo il mio cammino”, scrive su Instagram la celebre rock star britannica.

 

Elton John ed un passato oscuro

Il passato oscuro, tormentato, di sir Elton John è ormai un ricordo lontano 30 anni. Ed è valsa la pena di festeggiarla con tanto di torta, bigliettini di auguri e pensieri delle persone più care, così come si vede nel post che l’artista ha pubblicato sul suo profilo e che ha superato, solo su Instagram, i 200mila cuoricini di gradimento da parte dei fan. La storia del cantante, tra alcol, cocaina, sesso e psicofarmaci, ma anche tra bulimia e shopping compulsivo, aveva fatto da contorno al film “Rocketman”, pellicola diretta da Dexter Fletcher e scritta da Lee Hall, uscita a maggio 2019 e presentata fuori concorso alla scorsa edizione del Festival di Cannes. Il film ha svelato i mostri che hanno tormentato Elton John e il suo difficile e tumultuoso percorso per la disintossicazione.

Un esempio per molti

Un viaggio per scacciare fantasmi pericolosi, gli spettri della depressione, l’incapacità di condurre una vita senza scappatoie in alcool o droghe. Un percorso, quello di Reginald Kenneth Dwight, il nome all’anagrafe di Elton John, che è stato significativo ma oggi, a distanza di 30 anni, è come un enorme macigno lanciato nel mare e di cui ci si è liberati. E che vale la pena festeggiare, insieme al mondo intero. Tra i commenti al post dell’artista sui suoi canali social, anche le altrettanto dolorose storie di fan che hanno ammesso di condividere un percorso molto simile contro le dipendenze. Condividere il “compleanno da sobrio”, per Elton John, è stato un ennesimo atto di liberazione che potrà essere utile come monito per tante persone comuni. Anch’esse vittime degli stessi mostri.

Gabriele Cavallaro

Da sempre appassionato di scrittura, giornalista pubblicista dal 2011, amo alla follia mio figlio Tommaso. Poi anche il calcio, il mare, i tramonti, la musica, i libri, la vita a colori ma anche quella in bianco e nero. Ho un gatto e sono convinto, come diceva qualcuno, che chi non sa ridere non è una persona seria.

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