Per il Consiglio di Amministrazione dell’AIFA, l’Agenzia Italiana del Farmaco, mancano degli elementi necessari per rendere effettiva la decisione di rendere la pillola contraccettiva rimborsabile, e quindi gratuita per tutte le donne.
La decisione era stata anticipata dal Comitato prezzi e rimborso dell’AIFA ad aprile scorso e la procedura prevede che debba essere approvata dal Consiglio di amministrazione (cda) prima di poter essere pubblicata in Gazzetta ufficiale e quindi entrare in vigore.
Solitamente questo passaggio è una formalità, ma in questo caso il cda ha rimandato la decisione alle commissioni che avevano elaborato la decisione, chiedendo precisazioni.
Il cda fa notare che “mancano precise indicazioni sulle fasce di età a cui concedere gratuitamente la pillola contraccettiva, sulle modalità di distribuzione e sui costi per il Sistema Sanitario Nazionale” facendo alcuni esempi: per tutte le donne in età fertile, per le donne che versano in condizioni economicamente disagiate o per le giovani fino ai 26 anni, come avviene in alcuni Paesi europei”.
La delibera delle commissioni parlava però di rendere la pillola contraccettiva gratuita per tutte le donne senza nessun limite di età o di reddito.
Le commissioni dell’AIFA avevano calcolato che il costo di questa decisione per lo Stato sarebbe stata circa di 140 milioni di euro all’anno. Non è ancora chiaro però quali sarebbero dovuti essere i contraccettivi a carico del sistema sanitario nazionale e quali no, perché l’elenco definitivo dei farmaci rimborsabili sarebbe dovuto essere pubblicato dall’AIFA dopo l’approvazione del cda.
La decisione del cda di rallentare il processo di applicazione della decisione sulla gratuità della pillola è dovuta probabilmente alle pressioni politiche ricevute dal governo, sostenuto da partiti che basano parte della loro identità sui valori della famiglia tradizionale, per nulla interessati ad allargare l’accesso ai contraccettivi poiché in contraddizione con il problema del calo delle nascite in Italia.
Il cda dell’AIFA è composto dal presidente, indicato dal ministero della Salute e da quattro componenti: due indicati dal ministro della Salute e due dalla Conferenza Stato-Regioni e, dal gennaio del 2023, il nuovo presidente dell’AIFA è Giorgio Palù, scelto dalla Lega.
Un’altra decisione presa dal Comitato prezzi e rimborso e dalla Commissione tecnico scientifica, insieme a quella sulla pillola contraccettiva, riguarda la rimborsabilità dei farmaci per la profilassi pre-esposizione all’HIV, detta anche PrEP, è stata invece approvata dal Consiglio di amministrazione ed è entrata in vigore la scorsa settimana.
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