SALUTE

Nel Regno Unito la prima trasfusione di sangue artificiale in pazienti

Per la prima volta al mondo, nel Regno Unito, sangue prodotto in laboratorio è stato trasfuso con successo in due pazienti. Il risultato è stato ottenuto nell’ambito di un trial clinico senza precedenti coordinato da Ashley Toye della University of Bristol. A darne notizia è stata la Bbc. Lo studio, che coinvolge anche i ricercatori dell’università di Cambridge, di alcuni centri medici di Londra e dell’ente pubblico Blood and Transplant del National Health Service (Nhs), il sistema sanitario nazionale del Regno Unito, dovrebbe essere a breve esteso ad altri 10 volontari sani. Il campione riceverà due trasfusioni di sangue, di cui una artificiale, a distanza di almeno 4 mesi.

Come funziona la trasfusione

Nel dettaglio, il sangue artificiale viene prodotto a partire da una semplice donazione.
Dal sangue del donatore vengono poi selezionate e isolate le cellule staminali “programmate” per diventare fabbrica di globuli rossi, anche quelli dei gruppi più rari. Da una quantità iniziale di circa mezzo milione di cellule staminali si possono ottenere 50 miliardi di globuli rossi. Questi ultimi devono essere poi filtrati: processo da cui si ottengono circa 15 miliardi di globuli rossi utilizzabili per il trapianto. Nei pazienti riceventi vengono iniettate inizialmente piccole quantità di sangue artificiale, riconoscibile nel corpo perché “etichettato” con una sostanza radioattiva.

Possibile soluzione alla carenza di sangue

Secondo i ricercatori, il risultato ottenuto apre le porte a una produzione che, una volta a regime, potrebbe garantire il fabbisogno di sangue per pazienti con i gruppi sanguigni più rari, per i quali mancano i donatori. Il sangue artificiale potrebbe anche essere utilizzato per i pazienti che devono sottoporsi a trasfusioni continue, come quelli con anemia falciforme. L’unico limite è il costo del processo, non di certo esiguo.
Questa ricerca all’avanguardia a livello mondiale pone le basi per la produzione di globuli rossi che possono essere utilizzati in modo sicuro per trasfondere persone affette da disturbi come la falcemia. Il potenziale di questo lavoro per i pazienti difficilmente trasfondibili è molto significativo“, ha riferito il dottor Farrukh Shah, direttore medico delle trasfusioni dell’Nhs Blood and Transplant. “Vogliamo produrre più sangue possibile in futuro, quindi la visione che ho in testa è una stanza piena di macchine che lo producono continuamente a partire da una normale donazione di sangue“, ha concluso Ashley Toye.

Jennifer Caspani

Comasca, poco più che 20enne, dal 2018 scrivo per alcuni grandi editori italiani occupandomi principalmente di salute e benessere, scienze e tecnologia. L’empatia è il mio punto di forza, soprattutto se si tratta di comprendere le emozioni delle persone più introverse, ancor meglio se hanno quattro zampe, una coda scodinzolante e tanta voglia di rincorrere un bastone.

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