All’inizio salutarsi con il gomito sembrava un po’ strano, ma col passare dei mesi è diventato quasi normale. Ritenuta più sicura rispetto alla classica stretta di mano, questa particolare forma di saluto non è però mai stata approvata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). All’inizio della pandemia di coronavirus, infatti, Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore dell’agenzia Onu, l’aveva “bocciata”, ritenendola non conforme alle misure di sicurezza da adottare. Per salutare qualcuno col gomito, infatti, è necessario avvicinarsi, superando la giusta distanza da tenere dagli altri per ridurre il rischio di contagio.
Su Twitter, Ghebreyesus ha ribadito questo concetto, ritwittando un intervento sul tema dell’economista Diana Ortega. Nel messaggio, la donna spiega che quando si salutano le altre persone è meglio evitare di toccarsi con i gomiti, perché impedisce di rispettare la distanza di sicurezza e rende possibile la trasmissione del coronavirus attraverso la pelle. Per l’economista, è meglio salutare portando una mano al cuore. Questo gesto permette di essere cordiali e di mantenere la giusta distanza dagli altri.
Anche Ivano Lai, il direttore del conservatorio “Luigi Canepa” di Sassari, ha bocciato il saluto con il gomito Nel decreto che porta la sua firma spiega che, poiché molte persone hanno preso l’abitudine di starnutire o tossire nella piega del gomito, questa alternativa alla stretta di mano è poco igienica. “Un uso parallelo e promiscuo dell’articolazione cubitale potrebbe costituire fonte di rischio e causa di contagio, in quanto non igienico né sicuro”, è possibile leggere nel decreto. Vietando il saluto con il gomito, il direttore desidera tutelare la sicurezza sanitaria degli studenti e di tutto il personale del conservatorio.
Se il saluto con il gomito è entrato nell’uso comune, altri non hanno avuto la stessa fortuna. All’inizio dell’epidemia erano state proposte diverse soluzioni alternative alla stretta di mano, ma alcune sono sparite nel giro di poco tempo (almeno in occidente). Un esempio è il saluto coi piedi, noto come “Wuhan Shake” e nato proprio nel primo focolaio del coronavirus. In India, invece, un attore di Bollywood aveva proposto di riportare in voga il namasté.
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