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La pubblicazione dei verbali di riunione del Comitato tecnico scientifico continua a far discutere. Sulla polemica è intervenuto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ospite a Ceglie Messapica (Brindisi) di un evento in Piazza Plebiscito in cui è stato intervistato dal direttore di Affari Italiani, Angelo Maria Perrino. “Consentiremo la pubblicazione di tutto, non abbiamo nulla da nascondere” ha affermato.
Il premier ha spiegato i motivi dietro le decisioni del governo riguardanti la riservatezza delle riunioni del Cts e sulle pubblicazioni dei verbali. “Immaginate cosa poteva significare per gli scienziati riunirsi ed elaborare proposte e soluzioni sotto i riflettori della Tv – ha detto –: non sarebbe stato possibile, non avrebbero avuto tranquillità. Pensate all’allarme sociale che si poteva innescare: visto il processo decisionale così complicato, rivendico la riservatezza di quei verbali”.
“Non significa che siano stati secretati – ha precisato Conte –: non ho posto nessun segreto di Stato. A distanza di un po’ di tempo è giusto che vengano divulgati. Vi annuncio che sarò il primo, assieme a tutto il governo, a consentire la pubblicazione di tutto: non abbiamo nulla da nascondere”.
Il presidente del Consiglio ha anche parlato di come ha affrontato in prima persona le difficoltà, soprattutto affettive, legate al lockdown: “Alla fine spero che ne trarremo elementi per essere ancora migliori con noi stessi e nei rapporti con i nostri simili – ha detto -. Io, come voi, non ho potuto vedere i miei genitori, che vivono distanti da Roma, dove risiedo. Ho rispettato anche io il lockdown, non li vedevo dalle festività natalizie. Adesso ho avuto la possibilità di raggiungerli: mi sono concesso questo fine settimana di vederli”.
“Anche a me, però, procura sofferenza non poterli abbracciare, ma lo faccio nel loro interesse. Mio padre ha 90 anni, mia madre è molto anziana: voglio preservare la loro salute anche se mi costa molta sofferenza” ha aggiunto.
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Conte, nell’intervista condotta da Perrino, non ha parlato solo della situazione legata all’emergenza sanitaria. Una domanda verteva infatti sulla possibilità, ventilata nelle scorse settimane, di iniziare perlomeno a pensare al ponte sullo Stretto di Messina. Il premier, pur confermando che al momento non c’è nulla di concreto, rimane possibilista: “Quando ci saranno i presupposti dovremo pensare a un miracolo di ingegneria, dovrà essere una struttura ecosostenibile e leggera – ha affermato -. Nel caso, anche sottomarina: tutte le ipotesi sono aperte, ma ne parleremo a tempo debito”.
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