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Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, incontra gli educatori della scuola privata scesi in piazza. Sabrina Bonini, rappresentante in Piemonte di EduChiamo, che raccoglie gli educatori delle strutture private, afferma: “300 mila bambini sono quelli che in Italia frequentano dei servizi 0-6 privati, in Piemonte sono 15mila. Sono 700 strutture in Piemonte, i lavoratori che rischiano di perdere il lavoro 150 mila. La nostra manifestazione è silenziosa, come il silenzio calato sulle nostre strutture, un silenzio assordante perché il nuovo dpcm ci vieta l’apertura e il decreto Rilancio ha previsto che la cassa integrazione finisca nei primi di giugno al massimo. Non abbiamo sostegno e ne abbiamo sopportate già abbastanza”.
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Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, ha incontrato proprio le educatrici della scuola dell’infanzia, che protestavano sotto il palazzo della Regione a Torino, e ha poi rilasciato delle dichiarazioni in merito. “La Regione può far sentire le voci e le istanze di questi lavoratori al Governo centrale e aiutarli. Oggi siamo riusciti a fare superare il doppio passaggio per la Cassa Integrazione in Deroga, per farla erogare effettivamente a tutte le persone che ne hanno diritto: a oggi abbiamo evaso il 100% delle pratiche che ci sono state trasmesse e quindi attendiamo e incalziamo perché vengano pagati con rapidità. È un tema particolarmente rilevante, tant’è che abbiamo messa subito a disposizione 15 milioni di euro. Da una parte è importante tornare a lavorare e riaprire i negozi, dall’altra parte non dobbiamo dimenticarci che non tutte le famiglie sono nelle condizioni di pagare le baby-sitter o di avere nonni disponibili e in salute che possano guardare i bambini”.
“Per questo motivo”, prosegue Cirio, “abbiamo visto con interesse l’esperienza di Borgosesia, che è un’esperienza paradidattica, che riesce a dare in Piemonte una risposta alle famiglie: i loro figli sono in un luogo sicuro, nelle mani di professioni seri che aiutano loro a superare questo momento. Le mie richieste al Governo sono di riuscire ad avere un prolungamento che preveda i mesi estivi della cassa in deroga, e poi che si faccia un quadro più caro del mondo scuola: la didattica a distanza è utopia. Stiamo mettendo certezze sulla Sanità, ora servono sui bambini”.
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