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Il destino dello stadio di San Siro diventa un piccolo caso. A Matteo Salvini “risponderò domani sullo stesso quotidiano. Lo farò per correttezza. E farò riferimento anche a questo paragone calcistico. La questione è meno misteriosa di quello che a volte si ritiene, o qualcuno vuol fare ritenere. Per me è molto lineare“. Lo ha detto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a margine del Forum Casa Comune in corso alla Fondazione Feltrinelli.
Il riferimento è alla lettera che il leader della Lega ha inviato alla ‘Gazzetta dello Sport’ e pubblicata stamattina sul quotidiano. La polemica di Salvini riguarda la questione dello stadio di San Siro. “Milano merita il nuovo stadio, che porterà 1,2 miliardi di investimenti (capaci di cambiare la faccia alla parte occidentale della città). Ma se la prospettiva è quella di un estenuante braccio di ferro tra i club e il sindaco Beppe Sala che pronuncia solo dei Nì, meglio correre a Sesto San Giovanni“, ha scritto Salvini. Per poi sottolineare che nel Comune dell’hinterland “l’amministrazione ha già dato il via libera e individuato un’area ad hoc“.
“Per Milano sarebbe una beffa dolorosa. Perderebbe Milan e Inter e si ritroverebbe con la Scala del Calcio senza calcio ma affamata di milioni ogni anno per la sola manutenzione ordinaria (oltre al mancato incasso dell’affitto, per un salasso complessivo che lieviterebbe sopra i 10 milioni)“, ha proseguito Salvini. Per poi stuzzicare il sindaco con un paragone di natura calcistica e “bipartisan” sulla storie delle due squadre cittadine. “Beppe Sala e la sua giunta somigliano pericolosamente a un incrocio tra Egidio Calloni e Darko Pancev, quando servirebbero Ronaldo o Ibrahimovic“, ha infatti scritto.
E la risposta di Sala non si è fatta attendere. “Noi già abbiamo fatto una serie di atti e continuiamo a farne per far sì che questo nuovo stadio ci sia. Domani risponderò, e farò anche riferimento alla carriera di un calciatore citato“, ha affermato il primo cittadino di Milano.
Sul destino di San Siro, e l’ipotesi di spostamento dello stadio fuori città, invece, bocche cucite. “Sesto San Giovanni deve ancora passare attraverso le primarie. Pertanto non mi sono ancora coordinato con nessuno. Poi potrebbe diventare una questione anche elettorale, ma io penso e spero che i cittadini di Milano guardino molto alla concretezza e alle problematiche vere. Quando si va a votare, oggi più che mai, credo che i cittadini non si facciano ingannare“, ha tagliato corto Sala.
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