Evelina e Michele raccontano la loro storia e la loro scelta di avere un figlio da madre surrogata in Ucraina a margine dell’evento promosso dall’associazione Luca Coscioni. “Siamo una coppia normalissima, ma da sempre sapevo di non poter portare avanti una gravidanza per una malattia rara“. E hanno scelto l’Ucraina. Poi la guerra. “Eravamo quasi al termine della gestazione quando è scoppiata la guerra. Eravamo preoccupati per la salute, la sicurezza della donna e del nostro bambino“. Michele: “Achille è nato sotto le bombe, fortunatamente la madre surrogata ci ha contattato e aggiornato“. Evelina racconta il lieto fine della loro vicenda. “Abbiamo aspettato 25 giorni per prendere il nostro bambino. Siamo arrivati a Varsavia. Abbiamo attraversato il confine a piedi e un altro pulmino ci ha portati a Leopoli. Dopo tre giorni siamo riusciti ad abbracciare Achille, è stato un momento emozionante. Non abbiamo abbracciato la signora Inna, ma forse in estate farà le vacanze da noi“.
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