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Letta: “Basta pagare Russia, con quei soldi massacra gli ucraini”

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“Dobbiamo smettere di pagare la Russia perchém con quei soldi massacra il popolo ucraino. Le scelte coraggiose che dobbiamo fare devono avere delle compensazioni perché la nostra economia non subisca dei danni”. Così il segretario del Partito democratico, Enrico letta, uscendo dalla Sala Capitolare del Senato dopo il dibattito sul rapporto ‘Le libertà a rischio: la sfida del secolo’ con la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

“Con Meloni non abbiamo discusso di legge elettorale, ma delle posizioni che sono diverse e marcate. Se Berlusconi e Salvini mi invitassero ad un confronto farei lo stesso – ha aggiunto -. Razionamento energetico? Io penso che il tema del risparmio energetico e della razionalizzazione dell’energia si ponga in prospettiva futura, a prescindere dalla vicenda dell’Ucraina. È fondamentale avere un piano per il risparmio energetico perché sarà un valore aggiunto per il nostro Paese”.

Letta: “Putin temeva che la libertà di Kiev contagiasse Mosca”

Soffermandosi sulla guerra in Ucraina, Letta ha detto poi che “la minaccia che c’è oggi alla libertà è mortale: l’invasione russa è un attacco alla libertà e alla democrazia. Il timore di Putin, più che sulla sicurezza della Russia, era il contagio della libertà e della democrazia in Ucraina, come se quello stesso atteggiamento potesse mettere in discussione anche la Russia. Mosca voleva che Kiev fosse allineata agli stati satelliti ex sovietici”.

LEGGI ANCHE: Russia Unita, il partito di Putin in Europa tra maxi sanzioni e alleati

Il segretario dem è tornato a parlare della crisi geopolitica anche durante la presentazione del volume di Achille Occhetto ‘Perché non basta dirsi democratici’ alla Fondazione Gramsci. “Dobbiamo agire per ridurre le diseguaglianze sociali. Altrimenti rischiamo che vinca una come Le Pen che dice ‘io mi occupo di chi non arriva a fine mese’; mentre saranno i fighetti di Parigi, banalizzo, a pensare alla fine del mondo e la crisi ambientale. Dobbiamo accelerare la costruzione di un piano di risparmio energetico in modo che una razionalizzazione possa attutire le difficoltà”.

Davide Di Carlo

Classe 1986, abruzzese cresciuto a Roma, sono assistente universitario e autore di una pubblicazione e di un romanzo. Appassionato di Medio Oriente e politica, seguo i lavori delle istituzioni italiane. Sono laureato in Scienze della Comunicazione, ramo politico-istituzionale, presso l’Università di Roma Tor Vergata. Dal 2017 sono un giornalista pubblicista.

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