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Sono 5 milioni gli studenti, giovani, lavoratori fuorisede che difficilmente riusciranno a raggiungere il proprio comune di residenza per esprimere il voto del 25 settembre che deciderà il prossimo Governo. “Bisognerebbe organizzare un voto a distanza. Siamo nel 2022, un modo per agevolarci si potrebbe trovare. Votare è un diritto di tutti, no?” dice un ragazzo nel centro di Roma. “L’Italia sia in Europa che fuori mi sembra molto indietro su tante questioni che riguardano la politica, permettere di esprimere il voto anche a distanza agevolerebbe tanti ragazzi che vogliono votare. La gente è meno informata e i sistemi di comunicazione sono meno sviluppati. Io sono albanese e lo faccio, perché qui no? Non è solo un problema di spesa, ma di tempo e impegni” aggiunge un altro giovane.
Anche un altro giovane ha commentato l’assenza di questa possibilità. “In sei anni da fuorisede sono riuscito a votare, tornando a casa, solo 2 volte. Bisognerebbe introdurre la possibilità di esprimere la propria preferenza anche a distanza. Non è difficile poter votare online, basta tracciare il domicilio registrato. Non ci sono difficoltà burocratiche, ma manca la voglia di venire incontro ai fuorisede. Spesso chi vive al di fuori del proprio comune di residenza è costretto a prendersi almeno un giorno di permesso per andare a votare“.
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