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Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha visitato questa mattina il Memoriale della Shoah di Milano. Qui è stato accolto dalla senatrice Liliana Segre, dalla vicepresidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti, e dal sindaco Giuseppe Sala, che lo hanno accompagnato. “Sono molto contenta che abbia accolto il mio invito” ha commentato Liliana Segre, superstite dell’Olocausto e testimone della Shoah italiana.
Liliana Segre è “una donna libera e donna di pace, come si è definita in passato. A nome del Governo e di tutti gli italiani voglio ringraziarla per il Suo impegno in difesa della verità e dell’umanità“. Così ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi visitando il Memoriale della Shoah con la senatrice a vita, sopravvissuta ad Auschwitz e parlando a una scolaresca di un liceo di Saronno.
“Questo luogo è la rappresentazione tangibile della memoria della Shoah in Italia. Dei mali dell’occupazione nazista e del collaborazionismo fascista” ha proseguito Draghi. “Ci mette davanti alle nostre responsabilità storiche, in modo netto e inequivocabile“. Per il presidente del Consiglio, Mario Draghi, quelle del 1938 non furono le “leggi razziali” ma “leggi razziste“. Quelle leggi aprirono “una nuova stagione di discriminazioni e violenze. La sospensione e soppressione dei diritti politici e civili. L’uso politico dell’odio, che ha eroso le basi della nostra democrazia“.
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