Potrebbe essere la giornata decisiva per il dl reclutamento. Dopo essere stato valutato ieri dalla cabina di regia, nella mattinata di oggi, venerdì 4 giugno, il provvedimento sarà presentato in Consiglio dei ministri. Elaborato da Renato Brunetta, il ministro per la Pubblica Amministrazione, il decreto legge prevede dei concorsi pubblici in 100 giorni e le prime assunzioni per l’attuazione del Recovery plan. Negli ultimi giorni, vari ministri hanno chiesto di allargare le maglie del provvedimento e di renderlo uno strumento per assumere di migliaia di dipendenti pubblici in più, ma ieri il premier Draghi le ha respinte tutte. Il presidente del Consiglio ha limitato le nuove assunzioni a quelle già previste dal Piano nazionale di ripresa e resistenza. Si parla di 350 persone per la rendicontazione finanziaria, 1.000 esperti da attribuire alle regioni per le semplificazioni e oltre 16mila assunzioni per l’ufficio del processo.
Il dl reclutamento, assieme alle semplificazioni e alla governance, è uno dei pilastri su cui si poggerà l’attuazione del Pnrr italiano, quando (presumibilmente da luglio) inizieranno ad arrivare le prime risorse. Durante la cabina di regia di ieri, i ministri Elena Bonetti e Andrea Orlando hanno chiesto di introdurre anche per la Pa il vincolo all’assunzione di almeno il 20% di giovani e donne, lo stesso che dovranno rispettare i privati. Brunetta, pur essendo d’accordo con l’idea di introdurre un meccanismo simile, ha spiegato che al posto di fissare una quota sarebbe meglio creare delle commissioni ad hoc per verificare l’equilibrio generazionale e di genere.
In Cdm si parlerà anche del provvedimento ponte per l’assegno unico, che su iniziativa del ministro Bonetti farà partire a luglio la misura per le famiglie che oggi non hanno accesso ai sostegni. La misura andrà da un minimo di 30 euro a un massimo di 218,8 euro al mese per ciascun figlio. Dalla bozza emerge che ne avranno diritto i nuclei famigliari fino a 50mila euro di Isee. Le famiglie con Isee fino a 7000 euro e con almeno tre figli avranno 217,8 euro a figlio. Sono previsti 50 euro in più per ciascun figlio disabili. Potrà accedere all’assegno unico chi paga le tasse in Italia ed è residente nel Paese da almeno due anni. Anche i titolari di permesso di soggiorno (almeno semestrale) per motivi di lavoro o di ricerca ne potranno beneficiare.
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