POLITICA

Campania in zona rossa, De Luca non ci sta: “Criteri demenziali”

La Regione Campania questa settimana ha un indice Rt di 1,19 e ha una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2. Per questo motivo rimane zona rossa, anche se la scorsa settimana l’indice di contagio Covid era a quota 1,65 (range 1,59-1,72) e 15 giorni fa era 1,5.

Stavolta cala la classificazione di rischio che è giudicata moderata, c’è un calo di casi (-6,7%) e zero allerta nei sistemi sanitari. Venti i focolai di virus individuati. Visti i dati, è quindi possibile che questa sia l’ultima settimana della Campania in zona rossa dopo un mese e mezzo prima del possibile passaggio in zona arancione.

“La gente fa bene ad arrabbiarsi”

Il presidente Vincenzo De Luca sembrerebbe però non averla presa benissimo. Alcuni sono criteri demenziali. Rispetto ai parametri dell’occupazione terapie intensive e numero di morti per Covid19 siamo in avanguardia in Italia. E poi c’è l’Rt, l’indice di contagio. E così noi oggi abbiamo terapie intensive occupate al 26%, ma siamo zona rossa.

Chi si arrabbia fa bene. Se giri e vedi tutti in giro, ma si chiude il ristorante o il barbiere è chiaro che t’innervosisci. La gente s’indigna se vede che non c’è un accidente di controllo. Io esprimo solidarietà a quelli che vivono un sentimento di rivolta. Sono tutti a passeggio, perché non si può garantire l’accesso a un teatro, un museo, un ristorante?”.

De Luca a Draghi: “Perché 210mila vaccini in meno a campani?”

Nella sua consueta diretta Facebook del venerdì il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dice di condividere il “grido di dolore di Draghi rispetto a qualche 30enne che ha scavalcato anziani nella vaccinazione”. Il riferimento è all’esempio utilizzato ieri dal presidente del Consiglio durante la conferenza stampa di ieri. Tuttavia De Luca aggiunge. “Bene, con rispetto e parafrasando il grido di dolore di Draghi, mi rivolgo al presidente del Consiglio e a mia volta dico: con quale coscienza si può togliere ai cittadini campani una quantità di 210mila dosi di vaccino? Mi auguro che il mio grido di dolore sia ascoltato”, ha detto sui social. “La coscienza deve funzionare sempre, non a corrente alternata”, ha infine dichiarato.

Lorenzo Grossi

Classe '89, appassionato sin da piccolo di sport e scrittura. Già da "pischello" scrivevo come collaboratore per alcune testate giornalistiche a cui ho man mano affiancato radio, agenzie di stampa, tv e quotidiani cartacei. Ora è il momento di newsby! Nel carnet anche una breve ma intensa carriera di direttore di gara di calcio a 11.

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