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Attacco Hacker, Mollicone: “Zingaretti dia spiegazioni”

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Un nuovo attacco hacker ha colpito i siti della Regione Lazio. “Oggi abbiamo denunciato in aula, durante il provvedimento della Pubblica Amministrazione che già nel 2019 la Corte dei conti aveva denunciato, da parte di Lazio Crea, l’acquisto di software mal programmati da parte della Regione Lazio. Ora sarebbe il caso che Zingaretti dia spiegazioni“. A dirlo è Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia, fuori da Montecitorio.

Non crediamo che l’attacco hacker sia stato terroristico. Ma come dicono gli esperti è stato portato avanti per avere un riscatto. È una forma di crimine informatico comune. Certo parlare di terza guerra digitale è troppo e per questo chiediamo chiarezza” ha spiegato Mollicone.

Al momento, la polizia postale italiana sta indagando sul massiccio attacco hacker che ha colpito la Regione Lazio. Ad unirsi nelle indagini anche FBI ed Europol. L’obiettivo, incrociando anche i dati arrivati dall’estero, è individuare similitudini con attacchi hacker del passato con ransomware cryptolocker, avvenuti sia nel nostro Paese che all’estero.

L’attacco hacker sarebbe partito dal pc di un dipendente in smartworking

“Tutti i dati relativi alle oltre 7 milioni di somministrazioni di vaccini eseguite sono in nostro possesso”. A dirlo è Alessio D’Amato, assossore alla sanità della Regione Lazio. “Nessun dato dell’Anagrafa Vaccinale Regionale è stato sottratto, come nessun altro dato sanitario, nè del Fascicolo Sanitario Elettronico“. Inoltre, come spiegato dall’assessore, le attività di somministrazione dei vaccini anti Covid stanno precedendo “regolarmente”. “Negli ultimi giorni sono stati somministrati oltre 94mila vaccini” ha spiegato D’Amato.

Secondo quanto emerso, l’attacco informatico dello scorso 1 agosto sarebbe nata dalla “violazione dell’utenza di un dipendente in smartworking”. “Hanno colpito in un momento particolare, quando il livello di attenzione si abbassa” ha detto D’Amato in una video intervista a Repubblica. “Hanno cambiato le chiavi della porta che fa accedere al Ced, il sistema che gestisce i dati sanitari, le pratiche edilizie e molti servizi al cittadino. È una situazione che crea profondo disagio“.

Al momento, i reati per cui si indaga sono: accesso abusivo a sistema informatico, tentata estorsione, danneggiamento di sistemi informatici aggravati dalle finalità di terrorismo.

Green Pass, Mollicone: “In atto un ricatto: senza certificazione non vai da nessuna parte”

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Il deputato di Fratelli d’Italia, fuori da Montecitorio, oltre all’attacco hacker ha parlato anche del Green pass: “FdI non è favorevole al green pass”. “Non lo siamo perché va a minare la libertà costituzionale, ma sappiamo bene che è scattato un riscatto per cui: se non ti fai la certifiazione non puoi andare da nessuna parte”. E ha aggiunto: “Questo non è un lockdown digitale. Sembra un film“.

E sul green pass per accedere alla Camera ha detto: “Green pass per la Camera? Siamo stati noi a dire che se la certificazione vale per i cittadini, allora deve valere anche per noi parlamentari“.

Davide Di Carlo

Classe 1986, abruzzese cresciuto a Roma, sono assistente universitario e autore di una pubblicazione e di un romanzo. Appassionato di Medio Oriente e politica, seguo i lavori delle istituzioni italiane. Sono laureato in Scienze della Comunicazione, ramo politico-istituzionale, presso l’Università di Roma Tor Vergata. Dal 2017 sono un giornalista pubblicista.

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