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MONDO

Ucraina trema: “Perse speranze a Mariupol” | Russia nega negoziati ad Azov

La Nato è ormai pronta ad accogliere ufficialmente la Finlandia tra i suoi Stati membri, ma intanto in Ucraina si trema per davvero. In particolare a Mariupol. Coloro che si trovano ancora all’interno dell’acciaieria Azovstal, infatti, “hanno perso le speranze e si preparano alla battaglia finale“. Questi i principali sviluppi delle ultime ore, mentre il conflitto con la Russia è giunto ormai alla sua 82esima giornata.

Azovstal: in Ucraina si inizia a temere il peggio

A inquadrare lo scoramento della popolazione di Mariupol è Kateryna, moglie di un soldato del Reggimento Azov che, secondo quanto riportano i media ucraini, ha spiegato in conferenza stampa che i combattenti “sono pessimisti, perché non c’è quasi speranza di salvezza. Si stanno preparando per l’ultima battaglia, perché non credono in una soluzione diplomatica“. Del resto Vladimir Medinsky, il capo della delegazione della Russia ai colloqui con Kiev, ha affermato che i combattenti del battaglione Azov non possono essere oggetto di “negoziati politici“.

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Del resto continuano gli attacchi russi su Azovstal, a Mariupol. Le immagini sono state diffuse dalle forze armate della Repubblica popolare di Donetsk e dal ministero dell’Interno della regione ucraina. Qui si vedono le forze russe colpire, con l’artiglieria e dai cieli, l’acciaieria.

Nel corso del pomeriggio Mosca ha raggiunto una tregua momentanea con Kiev per consentire l’evacuazione dei feriti ucraini dall’impianto di Azovstal, a Mariupol. Lo ha riferito il ministero della difesa russo.

Il messaggio di Zelensky, la denuncia del sindaco di Mariupol

Ci si aspettano peraltro ulteriori escalation del conflitto. In un messaggio, il presidente Volodymyr Zelensky ha prefigurato “nuovi tentativi della Russia di attaccare il Donbass, per consolidare le sue posizioni nel sud dell’Ucraina. Gli occupanti ancora non vogliono ammettere di essere in un vicolo cieco e che la loro cosiddetta ‘operazione speciale’ è già fallita. Il popolo spingerà gli invasori al pieno riconoscimento della realtà“.

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Nel frattempo, proprio nel Donbass, le forze armate dell’Ucraina hanno fatto saltare in aria un ponte sul fiume Seversky Donets, per fermare l’avanzata russa.

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Parallelamente, la Russia ha rivendicato un attacco a strutture militari dell’Ucraine nel Donbass. Le immagini, diffuse dalla tv del ministero della Difesa russo, mostrano il momento esatto dell’attacco.

Il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andryushchenko, ha inoltre denunciato l’utilizzo da parte della Russia di bombe incendiarie o al fosforo contro l’acciaieria Azovstal. “Gli stessi occupanti affermano che sono stati usati proiettili incendiari 9M22C con strati di termite. La temperatura di combustione è di circa 2-2,5 mila gradi Celsius. È quasi impossibile fermare la combustione. L’inferno è sceso sulla Terra alla Azovstal“, la sua denuncia. La buona notizia, invece, è che un convoglio composto da circa 500-1.000 auto di civili in fuga da Mariupol è riuscito a entrare a Zaporizhzhia dopo un’attesa di tre giorni. Altre zone calde dell’Ucraina sono Barvinkove, Sloviansk, Lyman, Sievierodonetsk, Avdiivka e Kurakhove, tutte al centro di potenziali, imminenti offensive da parte della Russia.

“Nella direzione di Sloviansk, il nemico ha aperto il fuoco sulle forze di difesa ucraina, tentando invano di aprire un varco nella linea di difesa. Stanno ricostituendo le perdite e raggruppandosi per riprendere un’offensiva su Barvinkove e Sloviansk“, aveva spiegato nelle scorse ore lo Stato maggiore dell’esercito di Kiev. Nelle prime ore di domenica era arrivato un attacco nella regione di Leopoli. Nel nord, nelle direzioni di Volyn e Polissia, le truppe russe non hanno fatto “azioni attive, ma la minaccia di attacchi missilistici e aerei dal territorio bielorusso persiste“.

Ucraina, forze armate: “Abbiamo raggiunto il confine con la Russia”

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Un soldato ucraino, che si è identificato come appartenente al 227° Battaglione della 127° Brigata delle Forze di difesa territoriale dell’Ucraina, sostiene che le truppe ucraine abbiano ripreso il controllo del territorio al confine con la Russia vicino a Kharkiv e abbiano spinto i russi fino al confine stesso. Il ministero della Difesa ha diffuso sui social un comunicato in cui si afferma che le truppe ucraine della 127esima brigata nella regione di Kharkiv “hanno scacciato i russi e rivendicato il confine di Stato“.

Sanzioni, Kuleba: “Vantaggiose per l’Ucraina quanto per l’Ue”

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Dmytro Kuleba, che oggi si trova a Bruxelles per partecipare al Consiglio affari esteri e “per vedere come andrà la questione del sesto pacchetto di sanzioni“, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa. “Vorrei ricordare che, ogni giorno, l’Ue paga milioni di euro per il gas e il petrolio russo e questo è il modo in cui si finanzia la sua macchina della guerra, la sua aggressione e le sue atrocità. L’Ue paga due volte, prima supportando l’Ucraina e poi pagando alla Russia“, ha aggiunto. “Le sanzioni sono quindi nell’interesse tanto dell’Ucraina quanto dell’Ue“.

Zelensky ai soldati arrivati a Kharkiv: “Vi esprimo la gratitudine di tutti”

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Ai ragazzi di Kharkiv, 227esimo battaglione, 127esima brigata della difesa territoriale dell’Ucraina vi esprimo la gratitudine di tutti gli ucraini, di tutti, mia, della mia famiglia. La mia gratitudine non ha limiti, auguro a tutti una buona salute, prendetevi cura di voi. Grazie ai vostri genitori, ben fatto e grazie a tutti i soldati come voi! Gloria all’Ucraina!“. In un videomessaggio pubblicato sul suo account Instagram, Zelensky si è congratulato con le truppe che, secondo il ministero della Difesa ucraino, hanno ripreso il controllo del territorio al confine russo vicino alla seconda città più grande del paese, Kharkiv, che è stata costantemente sotto tiro dall’inizio dell’invasione di Mosca. Il ministero della Difesa aveva precedentemente affermato in una dichiarazione sui social media che le truppe ucraine della 127esima brigata nella regione di Kharkiv “hanno cacciato i russi e hanno rivendicato il confine di Stato“.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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