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CRONACA

Festa scudetto, weekend di passione a Milano: dilemma sull’ordine pubblico

Ci siamo. Dopo 12 anni, sarà l’ultima giornata di campionato di calcio a decretare chi si laureerà campione d’Italia: Milan o Inter. Dalle ore 20 circa di domenica 22 maggio partirà, in ogni caso, la festa per lo scudetto che coinvolgerà tutta la città di Milano. Questa è, per ora, l’unica certezza che abbiamo a disposizione. Per il resto, soprattutto per quanto riguarda la gestione dell’ordine pubblico, è ancora tutto un enorme punto interrogativo. Andiamo a vedere quale potrà essere la situazione.

Ore 20 di domenica 22 maggio: il momento clou tra San Siro e Piazza del Duomo

A 90 minuti dalla fine, Milan e Inter sono distanziate di due punti (83 dei rossoneri contro 81 dei nerazzurri). Se la formazione di Stefano Pioli, attualmente capolista, andrà ad affrontare a Reggio Emilia il Sassuolo, quella di Simone Inzaghi ospiterà la Sampdoria a San Siro. Entrambe le partite si disputeranno domenica 22 alle ore 18. Con i rispettivi avversari che non hanno invece più niente da chiedere a questa stagione. Al triplice fischio finale dei due match, verrà sancito ufficialmente il più importante verdetto della Serie A. Ma come si svilupperà la festa scudetto a Milano dalle 8 di sera in poi?

Innanzitutto, c’è da dire che la scelta della data da parte dalla Lega Calcio è stata dettata dal fatto che il giorno prima si terrà in Piazza del Duomo il concerto di Radio Italia. Sarebbe stato, quindi, pressoché impossibile gestire i due eventi contemporaneamente. Senza contare il fatto che aleggiava sul capoluogo lombardo anche uno sciopero dei vigili, poi revocato. Quindi, archiviata l’ipotesi di giocare sabato prossimo, si è passati (quasi) inevitabilmente al tardo pomeriggio della domenica. Ma la situazione della gestione urbana resta comunque tutta da valutare. Perché?

Festa scudetto: con quali colori si dipingerà Milano?

Se restano naturalmente scontati i caroselli per le strade della città, con la concentrazione massima dei tifosi in Piazza del Duomo, il nodo da sciogliere ancora riguarda quello della premiazione ufficiale. E non è esattamente un elemento di poco conto. L’idea sarebbe quella di premiare la squadra vincitrice a San Siro (a prescindere da chi) la sera stessa delle due partite. Se dovesse essere l’Inter, problemi sostanziali non ce ne sarebbero: al termine della partita, i tifosi nerazzurri rimarrebbero più che felicemente sugli spalti ad attendere la festosa celebrazione.

Discorso invece diversissimo in caso di tricolore del Milan, a cui basterebbe un pareggio contro il Sassuolo. I rossoneri dovrebbe rimettersi in viaggio verso San Siro, mentre in piazza si starebbe già festeggiando, e incontrarsi allo stadio con i tifosi per procedere alla cerimonia. A quel punto, però, le difficoltà sarebbero dettate da un altro “piccolo” problema: l’Inter avrebbe appena finito di giocare contro la Sampdoria e dovrebbe liberare in fretta lo stadio per cedere il posto. Senza sottovalutare i problemi logistici riguardanti poi le strade cittadine, con il deflusso degli interisti e l’arrivo dei milanisti.

È vero che esisterebbe il precedente (a parti invertite) del 2008, con l’Inter di Mancini che tornava da Parma come fresca campione d’Italia, sempre all’ultima giornata, scalzando da San Siro il Milan che aveva finito di giocare contro la Fiorentina. Ma è anche altrettanto vero che quei match di svolsero alle ore 15, quindi con molto più tempo per gestire la combinazione deflusso-afflusso. Insomma, non è da quindi da escludere che la soluzione più probabile è che ci sia la premiazione immediata sul campo: a Reggio Emilia in caso di vittoria rossonera, a San Siro dovesse vincere l’Inter. A decidere come si colorerà la festa scudetto a Milano saranno soltanto i risultati delle due squadre.

Lorenzo Grossi

Classe '89, appassionato sin da piccolo di sport e scrittura. Già da "pischello" scrivevo come collaboratore per alcune testate giornalistiche a cui ho man mano affiancato radio, agenzie di stampa, tv e quotidiani cartacei. Ora è il momento di newsby! Nel carnet anche una breve ma intensa carriera di direttore di gara di calcio a 11.

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