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Russia, le missioni (tutte da ridere) dei servizi segreti di Putin

La propaganda di guerra diventa un boomerang per la Russia di Vladimir Putin. E rischia di trasformare in uno zimbello perfino i servizi segreti di Mosca, pronti a sbandierare successi inesistenti e a inscenare operazioni fasulle pur di assecondare il volere dello Zar.

Ne è la riprova il recente annuncio dell’Fsb, l’agenzia d’intelligence interna della Russia, che nei giorni scorsi ha reso noto di aver sventato un attentato contro un giornalista filo-putiniano da parte di un fantomatico gruppo di neonazisti ucraini. L’obiettivo sarebbe stato il conduttore televisivo Vladimir Solovyev, noto in Italia perché proprietario di due ville (sequestrate) sul lago di Como di recente finite nel mirino dei vandali. Peccato che, come evidenziano molti analisti internazionali, il blitz dell’Fsb sembra più che altro una farsa creata ad arte: vediamo perché.

I servizi segreti russi scambiano le schede Sim con il videogioco The Sims

Nell’annunciare il successo dell’operazione d’intelligence, celebrato da Putin stesso, i servizi segreti russi hanno diffuso una serie di immagini del materiale sequestrato. Fra i quali troviamo delle armi – pistole, granate, cocktail Molotov – e discutibili cimeli nazisti, come una maglietta con la svastica o un ritratto di Adolf Hitler.

Foto Twitter | @francis_scarr

La prova, secondo i russi, che dietro all’attentato vi fossero i nazisti ucraini che il capo del Cremlino ha pubblicamente annunciato di voler eliminare invadendo l’ex Stato sovietico. Nelle fotografie e nel video dell’operazione, però, più di un dettaglio “anomalo” salta all’occhio.

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A partire da tre copie di un popolare videogioco per computer, The Sims 3. Esposte in bella vista fra gli oggetti sequestrati, sembra proprio che l’agente incaricato di organizzare la messinscena abbia frainteso le indicazioni di qualche superiore. Che, forse, pensava più a delle schede Sim per i cellulari e non l’omonimo gioco.

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Per non parlare poi dei passaporti ucraini (con tanto di logo ben visibile) sequestrati. Sui social, dove la notizia ha suscitato molta ilarità, qualche utente ha fatto notare che pare poco plausibile che questi fantomatici neonazisti li utilizzino per entrare in Russia. Una sorta di biglietto da visita per la cattura, insomma.

Foto Twitter | @francis_scarr

Qualche altro 007, invece, deve aver preso fin troppo alla lettera gli ordini. Perché nel video a corredo del blitz dei servizi segreti russi, ripreso dall’agenzia Ria Novosti, si intravede un libro di “letteratura nazista” con tanto di dedica e “firma illeggibile”. Letteralmente: traducendo le frasi scritte a penna, al termine della dedica si legge la dicitura “firma illeggibile”. Forse un’indicazione fraintesa? Chissà.

Resta il fatto che, oltre a Putin e all’Fsb, l’unico a credere alla storia dell’attentato sia la vittima designata. L’indomani Solovyev, nel suo programma serale, ha infatti commentato l’accaduto trovando perfino il mandante: nientepopodimeno che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il motivo? “Una volta ha tentato di ottenere un lavoro nella tv di Stato russa, ma non aveva abbastanza talento”. Sipario.

Alessandro Boldrini

Classe 1998, laureato in Scienze Umanistiche per la Comunicazione alla Statale di Milano, sono giornalista pubblicista dal 2019. Mi occupo di cronaca nera, giudiziaria e inchieste sulla criminalità organizzata. Ho mosso i primi passi nella cronaca locale, fino a collaborare con il quotidiano statunitense The Wall Street Journal. Sono un attivista antimafia e partecipo come relatore ad assemblee pubbliche sul tema al fianco di magistrati ed esperti del settore. Amo il calcio, la musica, il cinema e la fotografia.

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