Il 6 e il 7 febbraio decine di migliaia di infermieri, addetti alle ambulanze, e paramedici britannici sciopereranno. È in corso, infatti, il più grande sciopero della storia della sanità pubblica inglese: dopo le manifestazioni viste a dicembre, è stata lanciata una nuova protesta sindacale per reclamare salari migliori per lottare contro il caro vita nel Paese. A questo parteciperanno i membri del sindacato degli infermieri Royal College of Nursing, insieme ai membri di due sindacati delle ambulanze, il Gmb e Unite. Con i servizi negli ospedali inglesi ridotti al minimo, l’Nhs, ovvero il Servizio Sanitario Nazionale, ha invitato i cittadini a utilizzare i presidi sanitari solo nei casi strettamente necessari. Una decisione che ha preoccupato notevolmente sia il governo, che ha ammesso la difficoltà della situazione, che i vertici sanitari: secondo quest’ultimi, coloro che dovessero necessitare di cure urgerti, potrebbero non rivolgersi agli ospedali per la paura di non essere assistiti.
Quest’agitazione, tuttavia, riguarda solo l’Inghilterra. Le manifestazioni che dovevano tenersi in Galles, infatti, sono state sospese in quanto sarebbero in corso delle trattative. Steve Barclay, ministro della Sanità, in merito agli scioperi ha dichiarato: “Nonostante le misure di emergenza messe in atto, gli scioperi guidati dai sindacati delle ambulanze e degli infermieri di questa settimana comporteranno inevitabilmente ulteriori ritardi per i pazienti che stanno già affrontando attese più lunghe a causa dei ritardi nelle cure accumulati a causa del Covid”. Nonostante le dichiarazioni di Barclay, nella prima giornata i manifestanti si sono presentati puntuali per scioperare, con vari slogan intonati per l’occasione, come quelli di un gruppo di infermieri fuori dall’ospedale St. Thomas, a Londra: “Personale più sicuro salva vite, Cosa chiediamo? Personale sicuro. Quando lo vogliamo? Ora”. In altri striscioni si leggono le scritte: “É tempo di pagare equalmente il personale infermierstico, I pazienti sono malati, noi siamo stanchi”.
In una lettera a Rishi Sunak, Pat Cullen, segretario generale del sindacato Royal College of Nursing, ha scritto: “La prego di affrontare l’attuale impasse. Ho detto chiaramente che l’apertura di negoziati e la presentazione di offerte significative possono evitare lo sciopero. Sarà la più grande giornata di sciopero nei 75 anni di storia dell’NHS. Per il personale infermieristico è una consapevolezza sconfortante di quanto siano stati spinti a proteggere l’assistenza ai pazienti e a garantire un certo rispetto per la professione infermieristica. Vi esorto a ripristinare il vostro governo agli occhi dell’opinione pubblica e a dimostrare che è dalla parte dei contribuenti onesti e laboriosi. Non ci potrebbe essere modo più semplice di dimostrare questo impegno che portare lo sciopero degli infermieri a una rapida conclusione”.
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