La Russia ha ottenuto il controllo completo della città di Lyman, nella Repubblica Popolare di Donetsk. A renderlo noto è stato Igor Konashenkov, il portavoce del ministero della Difesa russo. Alla città è stato ridato il nome che aveva avuto fino al 2016, ossia Kransnyi Lyman. Per la Russia questa conquista rappresenta un risultato importantissimo dal punto di vista strategico, come osservato dall’intelligence britannica. La città, infatti, è la sede di un importante nodo ferroviario e rappresenta un punto di accesso a importanti ponti ferroviari e stradali sul fiume Siversky Donets. L’intelligence Uk sostiene che la conquista di Lyman sarebbe un’operazione preliminare in vista della prossima fase dell’offensiva russa nel Donbass.
Il ministero della Difesa britannico, inoltre, ritiene probabile che nei prossimi giorni le forze russe daranno priorità alla forzatura dell’attraversamento del fiume. “Per il momento l’interesse principale della Russia rimane probabilmente intorno alla sacca di Sieverdonetsk, ma una testa di ponte vicino a Lyman darebbe alla Russia un vantaggio nella potenziale fase successiva dell’offensiva del Donbass, quando probabilmente cercherà di avanzare a Donetsk, Sloviansk e Kramatorsk”.
Appena due giorni fa, Denis Pushilin, il capo dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, ha dichiarato ai media russi che si sarebbe svolto un referendum se la Russia avesse conquistato la totalità degli oblast di Donetsk e Luhansk. “Se la Russia riuscisse a conquistare queste aree, molto probabilmente il Cremlino lo vedrebbe come un risultato politico sostanziale e lo ritrarrebbe al popolo russo come una giustificazione dell’invasione”, sottolinea l’intelligence del Regno Unito.
Nel suo ultimo video, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato che “se gli occupanti pensano che Lyman o Severodonetsk saranno loro, si sbagliano. Il Donbass sarà ucraino. Perché siamo noi, è la nostra essenza. E anche se la Russia porta distruzione e sofferenza ovunque, noi ricostruiremo ogni città. Non c’è e non ci sarà mai una vera alternativa alle bandiere ucraine”.
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