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Libano, commemorazione incendio degenera: scoppiano scontri a Beirut

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Il corteo organizzato per commemorare le 207 vittime dell’esplosione del porto di Beirut, avvenuto il 4 agosto dello scorso anno, ha visto i manifestanti scontrarsi con le forze dell’ordine del Libano.

Una manifestazione prima pacifica, poi degenerata

La manifestazione è proseguita pacificamente fino al porto, blindato per la commemorazione iniziata alle 18:08 locali. Successivamente, i manifestanti si sono spostati verso piazza dei Martiri nel centro storico della capitale. Il numero dei partecipanti è progressivamente arrivato a raggiungere diverse centinaia. La piazza, diventata famosa per le proteste andate in scena nei mesi scorsi per chiedere le dimissioni del governo del Libano, si è trasformata in un’arena dove si sono contrapposti i cittadini e l’esercito.

La situazione è subito degenerata in tutto il centro città, fino ad arrivare nei pressi del Parlamento. Qui, a Place de l’Etoile, sono esplosi scontri tra la polizia schierata in tenuta anti-sommossa che ha sparato lacrimogeni, e attivisti che hanno lanciato pietre. I manifestanti hanno anche tentato di forzare le inferriate che bloccano l’accesso al perimetro della sede del Parlamento.

Libano: cosa è cambiato dal giorno dell’incendio di Beirut

A Beirut, ad un anno dal catastrofico evento, la cittadinanza ha preso parte alla manifestazione in un clima in cui disperazione e rabbia si sono mescolate. I manifestanti hanno intonato diversi slogan contro il Governo, reo di non aver provveduto a fornire le motivazioni della presenza del nitrato di ammonio nel porto. Ma anche di aver portato il Libano ad una terribile crisi economica.

Come detto è passato esattamente un anno dal terribile incendio al porto di Beirut. A causare il tragico evento, durante il quale hanno perso la vita 207 persone, l’esplosione di un deposito che conteneva nitrato di ammonio. Utilizzata solitamente come fertilizzante, spesso la sostanza è componente di diversi tipi di esplosivi. Le autorità del Libano hanno promesso indagini veloci ma, nonostante questo, a distanza di un anno l’inchiesta è ferma.

Davide Di Carlo

Classe 1986, abruzzese cresciuto a Roma, sono assistente universitario e autore di una pubblicazione e di un romanzo. Appassionato di Medio Oriente e politica, seguo i lavori delle istituzioni italiane. Sono laureato in Scienze della Comunicazione, ramo politico-istituzionale, presso l’Università di Roma Tor Vergata. Dal 2017 sono un giornalista pubblicista.

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