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Joe Rogan Experience sparito da Spotify: era seguitissimo podcast No Vax

Il Joe Rogan Experience è scomparso in queste ore da Spotify, rendendo impossibile agli utenti l’accesso al podcast tramite i servizi più importanti ospitati dai giganti del mobile, come iPhone app e Android app. A spiegarlo è ‘The Independent’, che aggiunge come al momento non siano del tutto chiare le ragioni per cui la trasmissione non sia più reperibile sul web. Il quotidiano britannico, tuttavia, sottolinea come le controversie sul prodotto possano aver avuto un ruolo nella vicenda.

Chi è Joe Rogan, dalla UFC a Spotify

Joe Rogan è un comico statunitense, molto noto anche per il suo ruolo di telecronista per la UFC (Ultimate Fighting Championship). Per quest’ultima, la principale federazione di arti marziali miste al mondo, svolgerebbe un ruolo paragonabile a quello dei “commentatori tecnici” nelle nostre trasmissioni sportive. Un concetto che però negli States è un po’ diverso dall’Italia, dove il telecronista “in appoggio” alla voce principale non fornisce supporto tecnico, quanto un modo per “alleggerire” la telecronaca. È infatti detto “color commentator“, laddove il “color” costituisce proprio la libertà di strappare un sorriso in un prodotto di per sé serio sebbene leggero.

Nato nel New Jersey nel 1967, Joe Rogan ha spesso fatto discutere nel corso della sua ormai lunga carriera. Le sue opinioni si sono infatti rivelate spesso molto divisive, essendo (per esempio) da un lato favorevole alla cannabis e dall’altro alla caccia. In passato ha ricevuto anche molte critiche per esternazioni ritenute razziste o transfobiche. Ma il carico maggiore di polemiche è arrivato proprio per il suo podcast, popolarissimo su YouTube e appunto Spotify ma celebre anche per i suoi numerosi e importantissimi detrattori.

L’esplosione del podcast, l’accordo milionario, le polemiche

Il primo episodio andò in onda il 24 dicembre 2009 sulla piattaforma Ustream. Joe Rogan lo propose in maniera gratuita, dopo aver scelto Brian Redban come co-conduttore. Solo nell’agosto 2010 il podcast fu rinominato The Joe Rogan Experience, e già all’epoca entrò nella lista dei “Top 100 podcast” su iTunes. Il punto più alto arrivò nel gennaio 2019, quando vinse il premio di iHeartRadio come “Best Comedy Podcast” e stipulò un accordo in esclusiva con Spotify. La piattaforma pagò ben 100 milioni di dollari pur di averlo sotto contratto. I problemi sono però più recenti. Ossia da quando il suo conduttore ha iniziato a diffondere pensieri e opinioni dichiaratamente No Vax.

Già il 18 febbraio scorso si era parlato di “problemi tecnici” per accedere al Joe Rogan Experience e riprodurlo sui propri dispositivi. Spotify, però, garantì che non era avvenuta alcuna cancellazione. Innegabile però che il 4 febbraio la piattaforma aveva rimosso 113 episodi dello show, sebbene essi non riguardassero vaccini o pandemia in generale. Giusto una settimana prima il leggendario Neil Young aveva chiesto che la sua musica fosse eliminata da Spotify per non condividere la stessa piattaforma con il conduttore No Vax. Il suo esempio era stato seguito anche da Joni Mitchell. E il fatto che nello stesso periodo Spotify avesse annunciato nuove regole contro la disinformazione nei podcast, ora non sembra più una casualità.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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